19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Dimensionamento scolastico

“Gelmini vuole chiudere plessi calpestando accordo con Regioni”

Il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, ha illustrato ai presidenti delle Regioni tutte le criticità contenute nel provvedimento governativo

Torna l’incubo chiusura per migliaia di plessi scolastici, con il tentativo del Governo e del ministro Gelmini di non applicare l’intesa con le Regioni su un ‘Piano di dimensionamento’ condiviso. Un’intesa obbligatoria da raggiungere entro il 15 giugno 2009, sia perché la materia è di competenza regionale sia perché prevista esplicitamente dall’articolo 3 della legge 189/2008. La norma, alcuni mesi fa, permise di sbloccare il conflitto istituzionale, quando sempre il Governo aveva proposto di commissariare le Regioni inadempienti.

Oggi, lo schema di regolamento sul dimensionamento scolastico, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, è arrivato in Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali. Esso prevede già i parametri ed i criteri che porteranno ai tagli dei plessi scolastici e delle migliaia di lavoratori, docenti ed amministrativi.
Le Regioni, riunitesi prima dell’incontro con il Governo, hanno deciso di chiedere lo stralcio del Titolo I del Regolamento, in modo da poter arrivare ad una scelta condivisa. Il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, ha illustrato ai presidenti delle Regioni tutte le criticità contenute nel provvedimento governativo. «Qui, senza rispettare la legge che prevede un nostro coinvolgimento per raggiungere l’intesa, sono già stabiliti criteri rigidi - ha detto Cersosimo - per la riorganizzazione della rete scolastica ed i parametri fisici per la sopravvivenza dei plessi».

La decisione porterà un impatto robusto sui punti di erogazione del servizio. E, come esempio, il vicepresidente Cersosimo ha portato la simulazione dei parametri applicati alla Calabria. Da ciò deriverà una chiusura stimata di 1.262 plessi scolastici sui 2.755 esistenti. «Se cerchiamo di applicare rigidamente quanto previsto dall’articolo 2 del Regolamento - ha detto Cersosimo - in Calabria il taglio dell’autonomia più pesante sarà nella scuola dell’infanzia con -712 plessi, pari al 72% dell’esistente». Anche gli altri punti di erogazione del servizio saranno fortemente ridotti. Ecco i tagli: 384 per le scuole primarie (-39% sul totale); 129 nelle scuole medie (-29%); 37 nelle scuole superiori (-10%).

La richiesta unitaria delle Regioni, appoggiate anche da Anci e Upi, di stralciare una parte del Regolamento, ha trovato la ferma opposizione da parte del ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Il presidente delle Regioni, Vasco Errani, ha dovuto sottolineare che la gravità di questa situazione politica, in quanto il Governo si assumeva la responsabilità di non rispettare le intese. Solo la mediazione del ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, ha permesso di evitare il muro contro muro, rinviando la discussione alla prossima settimana ed utilizzando questi giorni per avviare il confronto previsto dalla legge.

Il Regolamento, se non sarà modificato, impone anche i criteri che porteranno a forti risparmi sul personale dirigenziale, docente ed amministrativo, con una riduzione di migliaia di posti di lavoro entro il 2011 (circa 87.000 professori e più di 40.000 unità di personale non docente).
«Nella sola Calabria - ha concluso Cersosimo - il dato viene stimato in circa 3.000 unità in meno. Un vero e proprio salasso occupazionale ed un drastico impoverimento dell’offerta formativa per i ragazzi».