3 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Riforma della Giustizia

«Sì al dialogo, ma il Pd non usi le toghe come arma»

Così il deputato Matteo Brigandì risponde al Ministro Ombra Tenaglia secondo il quale ci sarebbe una spaccatura nella maggioranza sul tema della giustizia

«Sulla giustizia la maggioranza è compatta. È normale che ci sia un dibattito quando si cercano delle soluzioni condivise.» Così il deputato Matteo Brigandì capogruppo della Lega Nord in commissione giustizia a Montecitorio risponde al Ministro Ombra Tenaglia secondo il quale ci sarebbe una spaccatura nella maggioranza sul tema della giustizia.

«Preoccupante -spiega Brigandì- è invece che la sinistra affidi il dicastero ombra della giustizia ad un magistrato, quindi ad una persona che appartiene ad un potere diverso da quello che sta esercitando e che a mio giudizio di conseguenza non sarà certamente in grado di valutare l’assoluta necessità che c’è adesso riguardo alla separazione delle carriere.

«Il concetto che pervade la maggioranza –sottolinea Brigandì- è unico:tenere lontano i magistrati dalla politica, da tutta la politica tanto quella interna quanto quella esterna alla magistratura. L’indipendenza è infatti il fulcro su cui ci battiamo, indipendenza non della magistratura ma dei singoli magistrati. Ovviamente siamo disponibili a confrontarci con chiunque, purché questo chiunque, abbandoni l’idea di utilizzare la magistratura come un’arma del proprio partito.»

Per quanto riguarda l’affollamento delle carceri prosegue Brigandì «se gli ex colleghi di Tenaglia facessero i processi invece di preoccuparsi di partecipare a conferenze e dibattiti, ritenendoli come parte essenziale del loro lavoro, così come è stato scritto da un illustre magistrato, ci sarebbero in carcere meno detenuti, in quanto spesso persone detenute per carcerazioni preventive, vengono poi rimesse in libertà poiché solo dopo anni si scopre che non avevano commesso quel reato.»