18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Emergenza maltempo

«In Valsusa conciliare le esigenze della sicurezza con quelle del turismo»

È la posizione del consigliere regionale di Forza Italia, Caterina Ferrero, rispetto alla decisione del capo del dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, di chiudere gli impianti sciistici e le strade che portano in Val Susa

«La priorità è quella di tutelare l’incolumità dei cittadini. Se poi, nell’alveo di questo principio, si riesce a salvaguardare anche l’aspetto turistico, ben venga. Ma sempre anteponendo la sicurezza».
È la posizione del consigliere regionale di Forza Italia, Caterina Ferrero, rispetto alla decisione del capo del dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, di chiudere gli impianti sciistici e le strade che portano in Val Susa a seguito dell’ondata di maltempo che nei giorni scorsi si è abbattuta sul Piemonte, provocando ingenti danni in molte province tra cui quella torinese.

Spiega l’esponente azzurro: «Nella valutazione dei rischi occorre conciliare i rilievi tecnici di chi, come il sottosegretario Bertolaso, è in possesso di un’esperienza complessiva in ambito nazionale, e la conoscenza specifica dei singoli territori, che i rispettivi sindaci, meglio di chiunque altro, possono vantare. Questi ultimi, peraltro, rappresentano la prima autorità di Protezione civile nei comuni che amministrano, e sono responsabili della salute dei residenti».

Continua Ferrero: «Comprendo che il turismo, soprattutto in questa fase della stagione e in questo periodo di crisi economica, sia una fonte d’introito fondamentale per i comuni della Valsusa e per gli operatori commerciali. Ma non si possono assolutamente sottovalutare i pericoli che potrebbero scaturire da un afflusso massiccio di auto su direttrici messe a dura prova dal maltempo degli ultimi giorni, e da un utilizzo degli impianti sciistici senza le dovute precauzioni relative al rischio slavine e valanghe. Anche perché, in caso contrario, i danni alle persone e alle infrastrutture costituirebbero un prezzo, in termini umani ed economici, certamente meno sostenibile di quello per la chiusura di strade e piste».

Conclude il consigliere azzurro: «Con l’indispensabile collaborazione dei sindaci, auspichiamo che si riesca ad individuare, in tempi rapidi, la soluzione in grado di conciliare al meglio le esigenze della sicurezza con quelle del turismo in Valsusa».