Continua l’impegno dei Cavalieri del Lavoro per i giovani, la formazione e la ricerca
Inaugurazione anno accademico 2008/2009 Collegio Universitario “Lamaro Pozzani”
La prolusione di Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d’Italia, ha aperto oggi la tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico del Collegio Universitario «Lamaro-Pozzani», nato nel 1971 dalla donazione dei Cavalieri del Lavoro Antonio Lamaro e Enrico Pozzani alla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro che ha tra i suoi fini statutari la formazione dei giovani.
La punta di eccellenza di tale impegno è espressa dal Collegio che ospita gratuitamente 70 studenti (che dispongono di stanze singole con servizi) iscritti alle diverse università romane, provenienti da tutta Italia e selezionati ogni anno attraverso prove particolarmente rigorose, alle quali si può accedere solo se nei primi quattro anni della scuola secondaria superiore si è conseguita una media di almeno 7,5/10. Il «Lamaro-Pozzani» rappresenta una rinnovata opportunità di contatto tra il mondo della cultura e quello dell’impresa e ha formato negli oltre trent’anni di attività più di 450 laureati che hanno raggiunto posizioni di alta responsabilità nel mondo delle aziende e delle professioni, nella pubblica amministrazione, nella ricerca e nell'insegnamento universitario.
«Oggi - ha affermato Benito Benedini, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro - si parla spesso del sistema universitario e anche nell’ultimo decreto del Governo si è dato risalto al settore dell’edilizia universitaria. Certamente in questo campo il Collegio rappresenta un esempio consolidato, vantando un’esperienza ultratrentennale che ha sempre dato grandi risultati sia dal punto di vista sociale che educativo».
L'obiettivo del «Lamaro-Pozzani» è quello di contribuire alla formazione di giovani in grado di raggiungere posizioni di responsabilità nel mondo del lavoro, grazie a un'esperienza culturale e umana caratterizzata da varietà di contenuti, curiosità e senso critico. Gli studenti usufruiscono di tutti i servizi culturali e logistici del Collegio e, oltre a frequentare i corsi interni a frequenza obbligatoria (Cultura per l’impresa e lingue), sono impegnati in un fitto calendario di incontri con personalità del mondo della politica e della cultura, in gruppi di studio, viaggi all'estero, progetti di ricerca su temi specifici e seminari, i cui risultati confluiscono in pubblicazioni periodiche e in monografie.
Ogni anno, inoltre, i ragazzi devono confermare la propria presenza nel Collegio, dimostrando di aver seguito tutti i corsi previsti dal programma interno con il superamento delle relative prove, di aver partecipato alla vita e alle attività del Collegio e di aver superato, con una media adeguata, gli esami universitari previsti dal regolamento.
«I Cavalieri del Lavoro – ha concluso il Presidente Benedini - considerano l’investimento nel sapere e nei giovani una risorsa strategica per lo sviluppo del paese. È da qui che occorre ripartire per non disperdere il grande patrimonio di capacità, di idee e di virtù imprenditoriali e civili che l’Italia ha saputo accumulare nella seconda metà del ventesimo secolo».