Ferrero: «Gelmini si dimetta, la sua è una contro-riforma»
«Rifondazione mobilitata al fianco di studenti e insegnanti»
Di fronte alla protesta che sale forte e compatta, ma anche colorata e variegata, nelle scuole medie e superiori come nelle università italiane; di fronte alle migliaia di email che inondano il Quirinale contro un progetto di «riforma» della scuola demenziale e assurda, l'unica cosa buona che il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini dovrebbe fare è quello di dimettersi e restituire il mandato.
Naturalmente, non prima di aver ritirato un provvedimento che mira a seppellire tutte le cose buone fatte in decenni di riforme e cambiamenti della scuola italiana, riforme conquistate dalle lotte degli studenti, degli insegnanti e del personale non docente della scuola e che oggi il ministro Gelmini vuole seppellire con una vera e propria demolizione dell'istruzione pubblica e dei suo principali protagonisti in nome di una finta efficienza e di una ideologia meritocratica che si traduce in selezione di classe e tagli indiscriminati. Per questo chiediamo che si dimetta.
L'opposizione a questo progetto di tagli indiscriminati avanzati dalla ministra e dal governo Berlusconi, però, si sta facendo sentire in modo forte e chiaro, nel Paese.
Da anni non si assisteva a un simile fermento. Gli studenti, gli insegnanti e i precari del mondo della scuola, dell'università e della ricerca oggi in lotta possono contare sul sostegno del nostro Partito. Siamo e saremo al loro fianco nelle mobilitazioni di questi giorni e nello sciopero generale della scuola del 30 ottobre.
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