Ferrero: «Bologna, ferita strage ancora profonda»
«Assenza di Ministro Alfano grave atto di insensibilità verso familiari vittime»
5 morti e 200 feriti: la strage della stazione di Bologna è una ferita ancora profonda e dolorosa a 28 anni di distanza. Lo dimostra la partecipazione popolare che, anche quest'anno, ha accompagnato la commemorazione. Appoggio l'appello lanciato nelle settimane scorse dal presidente dell'Associazione delle vittime della strage, Paolo Bolognesi, per l'abolizione integrale del segreto di stato.
Conosciamo, in alcuni casi, gli autori materiali delle stragi che hanno insanguinato l'Italia nel corso degli anni '70, mentre continuano a rimanere nell'ombra i mandanti: anche questo 2 agosto è l'occasione per chiedere di nuovo verità e giustizia. Sono contrario ad ogni operazione revisionista finalizzata a riscrivere quanto avvenne nella stagione dello stragismo, anche quando proviene da sinistra; a negare il ruolo dell'estrema destra e degli apparati dello stato; a nascondere responsabilità politiche gravissime. La rinuncia del ministro Alfano non ha nulla a che fare con l'eventualità delle contestazioni, ma con la richiesta pressante di settori del centrodestra di accreditare ufficialmente ed istituzionalmente ipotesi e piste che portino la ricerca di responsabili fuori dall'Italia. Il ministro Alfano, per non scontentare nessuno e poiché non in grado di respingere l'offensiva ideologica di Alleanza Nazionale, è rimasto a casa: un grave atto di insensibilità per il 2 agosto e quello che significa, a partire dal dolore dei familiari delle vittime.
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