Papa Francesco lancia l'allarme sui rischi di una informazione avvelenata dalle fake news
Il Pontefice mette in guardia dai rischi associati all'uso dell'intelligenza artificiale che potrebbe essere usata per «manipolare le opinioni di milioni di per
CITTÀ DEL VATICANO (ASKANEWS) - Tra i partecipanti c'è Mitchelle Baker, direttore esecutivo di Mozilla, il vicepresidente di Western Digital Jim Welsh, il cofondatore di Linkedin Reid Hoffman in rappresentanza di Greylock Partners e anche - ma il programma ufficiale specifica: «a titolo personale» - Gavin Corn, responsabile della squadra che si occupa di cibersecurity a Facebook. Insieme ad accademici, esperti del settore, si sono riuniti dal 26 al 28 ottobre in Vaticano con monsignori e cardinali, filosofi e teologi, per discutere di un tema apparentemente teorico, «Il bene comune nell'era digitale», in realtà gravido di conseguenze.
La posta in gioco
Ed è stato il Papa ad esplicitare la posta in gioco. «Se i progressi tecnologici fossero causa di disuguaglianze sempre più marcate, non potremmo considerarli progressi veri e propri», ha detto nell'udienza ai partecipanti a questo seminario a porte chiuse promosso da due dicasteri vaticani (il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del cardinale Peter Turkson e il Pontificio Consiglio della Cultura del cardinale Gianfranco Ravasi). «Il cosiddetto progresso tecnologico dell'umanità, se diventasse un nemico del bene comune, condurrebbe a una infelice regressione, a una forma di barbarie dettata dalla legge del più forte. Perciò, cari amici, vi ringrazio perché con i vostri lavori vi impegnate in uno sforzo di civiltà, che si misurerà anche sul traguardo di una diminuzione delle disuguaglianze economiche, educative, tecnologiche, sociali e culturali».
Vantaggi e rischi
Jorge Mario Bergoglio non è rimasto sul vago. La robotica e l'intelligenza artificiale sono i due temi che ha scelto per sottolineare che ci sono «vantaggi e rischi» in una tecnologia di per sé neutra ma utilizzabile con intenzioni diverse. Il Papa, che già in passato si è scagliato contro le fake news - di cui non di rado è stato personalmente vittima - si è soffermato in particolare sull'uso delle intelligenze artificiali nei dibattiti sulle grandi questioni sociali, per rimarcare: «Da una parte, si potrà favorire un più grande accesso alle informazioni attendibili e quindi garantire l'affermarsi di analisi corrette; dall'altra, sarà possibile, come mai prima d'ora, fare circolare opinioni tendenziose e dati falsi, 'avvelenare' i dibattiti pubblici e, persino, manipolare le opinioni di milioni di persone, al punto - ha messo in guardia Francesco - di mettere in pericolo le stesse istituzioni che garantiscono la pacifica convivenza civile. Per questo, lo sviluppo tecnologico di cui siamo tutti testimoni richiede da noi che ci riappropriamo e che reinterpretiamo i termini etici che altri ci hanno trasmesso».
Un mondo migliore è possibile
Per Papa Francesco, «fino a quando una sola persona rimarrà vittima di un sistema, per quanto evoluto ed efficiente possa essere, che non riesce a valorizzare la dignità intrinseca e il contributo di ogni persona, il vostro lavoro non sarà terminato. Un mondo migliore è possibile grazie al progresso tecnologico se questo è accompagnato da un'etica fondata su una visione del bene comune, un'etica di libertà, responsabilità e fraternità, capace di favorire il pieno sviluppo delle persone in relazione con gli altri e con il creato».
Il seminario in Vaticano
Sono quattro le sessioni del seminario che si svolge in Vaticano da ieri a domani. La prima fa riferimento alla ricerca condivisa di valori. La seconda e la terza, rispettivamente alla tecnologia e al futuro della guerra in una prospettiva di costruzione della pace, e al futuro del lavoro. L'ultima sessione, prima della presentazione dei lavori di discussione di ogni gruppo con le cinque linee guida fondamentali proposte, farà riferimento ai futuri orizzonti e ai loro rispettivi problemi etici.
Problemi nuovi richiedono suluzioni nuove
«Problemi nuovi richiedono soluzioni nuove», ha detto oggi il Papa: «Il rispetto dei principi e della tradizione, infatti, deve essere sempre vissuto in una forma di fedeltà creativa e non di imitazioni rigide o di riduzionismi obsoleti. Quindi, ritengo lodevole che non abbiate avuto paura di declinare, a volte anche in modo preciso, dei principi morali sia teorici, sia pratici, e che le sfide etiche esaminate siano state affrontate proprio nel contesto del concetto di 'bene comune'. Il bene comune è un bene a cui tutti gli uomini aspirano, e non esiste sistema etico degno di questo nome che non contempli tale bene come uno dei suoi punti di riferimento essenziali».
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