18 aprile 2024
Aggiornato 05:00
food delivery

Così il food delivery crescerà anche nel 2018 (nonostante le polemiche)

Mentre la questione dei contratti relativi alla Gig Economy rimane - al momento - irrisolta, i fatturati continuano a crescere. Ecco alcune considerazioni

Così il food delivery crescerà anche nel 2018 (nonostante le polemiche)
Così il food delivery crescerà anche nel 2018 (nonostante le polemiche) Foto: Shutterstock

LONDRA - La fine dell’anno è il momento utile per tutte le aziende di tirare le somme. E anche quello per capire che aria tira. E tra alti e bassi, il settore del Food Delivery, è uno di quelli che continuerà a prosperare anche nel 2018, malgrado sia stato protagonista - nell’ultimo anno - di numerose rappresaglie. Startup come Deliveroo e Foodora se la sono vista brutta, tra scioperi e contestazioni per gli orari di lavoro e le tariffe imposte ai loro riders che - a detta dei fattorini - sarebbero completamente boarderline. E mentre la questione dei contratti relativi alla Gig Economy rimane - al momento - irrisolta, i fatturati continuano a crescere. Almeno quelli delle aziende Tech.

Deliveroo ha, infatti, reso noti i suoi nuovi dati: l’azienda opera oggi in 12 Paesi e lavora con oltre 35mila ristoranti partner, generando oltre un miliardo di euro di ricavi per il settore della ristorazione tra giugno 2016 e giugno 2017. Un risultato che (quasi) mette a tacere le polemiche. Perché - a questo punto - i fattorini che lavorano per Deliveroo continuano ad esserci e a essere tanti. Anzi. In Italia Deliveroo avrebbe prodotto oltre 20 milioni di euro di aumento dei ricavi per i ristoranti e i loro fornitori. Ma c’è di più, perché se l’azienda - nel nostro Paese - continuasse per due anni a crescere ai ritmi dei ristoranti partner nel mondo tra giugno 2016 e giugno 2017, creerebbe circa 5mila opportunità di lavoro, 67 milioni di euro di valore aggiunto lordo per l’economia italiana. Deliveroo pensa anche al nostro Fisco, affermando che, a questi ritmi, l’impatto generato dall’azienda potrebbe ingrassare le tasche del Fisco di oltre 5 milioni di euro.

«Il nostro modello di business contribuisce alla crescita di molti ristoranti italiani, soprattutto attività locali, e offre opportunità d’impiego per molte persone nel settore della ristorazione - ha detto Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italia -. Lo sviluppo della nostra tecnologia ci aiuta a migliorare costantemente il servizio, ad aiutare sempre più ristoranti e a massimizzare i guadagni dei rider che collaborano con noi».

Merito anche del nuovo algoritmo di Deliveroo, Frank, che sta riducendo i tempi di consegna del 15%. Frank, nello specifico, è pensato per la gestione in real time degli ordini. Il «centro di controllo nevralgico» monitora costantemente i rider disponibili e gli ordini dei clienti e in pochi secondi riesce a elaborare la soluzione più efficiente per la consegna a vantaggio del rider, del ristorante e del cliente.

Il segmento del food delivery (e Deliveroo, ndr.) sembra quindi avere un futuro abbastanza roseo nella Penisola. E nel mondo, rispecchiando quello che è uno dei mercati più profittevoli e sui cui in molti vogliono mettere le mani, quello della logistica. Mercato che nel 2016 - se contiamo anche i trasporti via terra e via mare - è arrivato a superare gli 8 bilioni di dollari. Amazon e Uber ne sanno qualcosa dato che si contendono la fetta più grande di questo segmento, soprattutto nella lotta all’ultimo miglio. E non sorprenderebbe se la prossima acquisizione di Jeff Bezos fosse proprio una startup per le consegne di cibo a domicilio.

Benché non spetterà a lui occuparsi delle consegne, il settore del food delivery, ha interessato recentemente anche Facebook, ormai sempre più simile a un marketplace che a una piattaforma social. La nuova funzione è stata lanciata negli USA e permette di ordinare cibo direttamente dall’applicazione. Invece di competere direttamente con altri servizi di ordinazione alimentare, Facebook sta collaborando con alcune startup del territorio per la consegna e lavora direttamente anche con le catene di ristoranti. Gli utenti possono trovare la nuova opzione ‘ordina cibo’ all’interno del menù ‘esplora’ dell’app di Facebook, dove è possibile sfogliare i ristoranti dell’area e fare clic su ‘avvia ordine’ quando si sa cosa si desidera. Oltre ad avere anche una stima dei prezzi e la distanza tra il ristorante e l’utente stesso. Ovviamente, lo scopo primario di Mark è quello di mantenere gli utenti sulla sua applicazione. Fatto sta che le startup del Food Delivery continueranno a beneficiare delle sue scelte anche nel prossimo futuro.