24 marzo 2025
Aggiornato 16:30
fintech

Quanti miliardi di dollari stanno raccogliendo le ICO nel mondo

La cifra è esorbitante. Il fenomeno è completamente esploso a partire dallo scorso aprile 2017

Quanti miliardi di dollari stanno raccogliendo le ICO nel mondo
Quanti miliardi di dollari stanno raccogliendo le ICO nel mondo Foto: Shutterstock

MILANO - Il fenomeno è in espansione e, secondo i dati a nostra disposizione, la sua impennata comincia proprio poco prima della metà di quest’anno quando, lo scorso aprile (secondo Coindesk) le ICO (Initial Coin Offer) nel mondo arrivano a raccogliere oltre 103 milioni di dollari. Da quel momento in poi la raccolta non è più scesa oltre questa già importante cifra. Un anno di criptovalute, un anno di ICO. A determinare questa ascesa, tuttavia, non sarebbe tanto la difficoltà di accesso al credito «tradizionale» che spinge le startup a sfruttare questa strategia per ottenere nuovi finanziamenti, quanto piuttosto la facilità di emissione e l’«hype» che anche i media hanno contribuito a creare attorno al fenomeno.

E il fatto che le ICO siano state «emesse» anche da celebrità come l’ereditiera Paris Hilton e il pugile Floyd Mayweather la dice lunga su quanto il fenomeno possa essere di difficile definizione e lasci ampio spazio ai rischi. Tanto da spingere la SEC, la Securities and Exchange Commission americana (come la nostra Consob), ad emettere un documento con il quale avvisava le «stars» che sarebbero potute andare incontro alla violazione di più leggi, tra cui regolamenti anti-frode e regole che governano gli intermediari finanziari. «Perchè se assumono carattere di titoli, allora devono sottostare alle relative leggi».

Bolla o meno, illegali o legali. Le correnti di pensiero sono molteplici. Eppure sono state 166 le ICO lanciate nel 2017 e andate a buon fine per un valore che si aggira, a oggi, intorno ai 3 miliardi di dollari raccolti (secondo Coindesk). Una cifra esorbitante che potrebbe far perdere terreno ai migliori venture capital mondiali. A proposito di cifre esorbitanti, recentemente, un team italiano, la startup Eidoo, ha raccolto ben 21 milioni di dollari proprio attraverso le ICO. Una cifra che qui in Italia ci sogniamo, se dobbiamo far affidamento a venture capital e business angels. Nello specifico quello che la startup farà è creare un’app - estremamente facile da usare - che possa portare il mondo delle criptomonete all’uso più comune. Acquistare uno dei suoi token, di fatto, significa avere accesso, in futuro, ai suoi servizi.

Ma facciamo un passo indietro. Benchè sia molto frequente, oggi, sentir parlare di ICO, non è detto che la sua definizione sia chiara a tutti. L’ICO è un sistema non regolamentato per richiedere finanziamenti. In parole povere l’emissione di una moneta virtuale con il quale il compratore acquisisce alcuni diritti che potranno essere esercitati nell’ambito dei servizi offerti dall’emittente. Non tutti gli emittenti, però, sono in grado di emettere una moneta, ma emettono - in realtà - dei token ovvero un insieme di codici pseudo casuali basati su un codice sorgente al quale è attribuibile un valore economico.

Dopo la Cina, la Corea del Sud e gli USA, sulle ICO si è recentemente pronunciata anche l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), organismo di regolamentazione finanziaria dell’UE e l’Autorità di vigilanza europea con sede a Parigi, attraverso l’emissione di due documenti, uno sui rischi per gli investitori in ICO e l’altro sulle norme applicabili alle imprese partecipanti alle ICO, che abbiamo cercato di spiegare in questo articolo.