24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
economia circolare

Wineleather, la similpelle 'eco' prodotta dalla vinaccia

Wineleather è la prima similpelle vegetale prodotta attraverso il trattamento delle fibre vegetali e degli oli contenuti nella vinaccia. Un progetto totalmente Made in Italy

MILANO - Il valore di un oggetto non dipende solo dalla sua bellezza, ma anche dall’impatto che è in grado di produrre, oggi soprattutto, anche in termini di sostenibilità ambientale. E sa di rispetto per la natura e per gli animali la storia di Gianpiero Tessitore che insieme al suo team ha creato Wineleather, la prima similpelle vegetale prodotta attraverso il trattamento delle fibre vegetali e degli oli contenuti nella vinaccia. Non uno scarto, come mi racconta Gianpiero, perché uno scarto è tale solo quando non può essere riutilizzato. Invece lui e il suo team, attraverso la ricerca, sono riusciti a dare alla vinaccia un nuovo valore.

La similpelle dalla vinaccia
«Il progetto è partito da una mia idea - mi racconta Gianpiero -. Sono architetto e appassionato di eco design. Grazie al mio lavoro ho capito che mancava una vera e propria alternativa alle pelli animali sintetiche e sapendo che le fibre vegetali si adattano bene alla creazione di materiali innovativi, ho cominciato a sviluppare studi di ricerca anche grazie all’Università di Firenze dove ho incontrato il mio primo socio, Francesco Merino». Grazie alla collaborazione e alle analisi, i due ragazzi scoprono come le fibre vegetali e gli oli contenuti nella vinaccia possano, di fatto, produrre una similpelle. Nel gennaio del 2016 i due soci fondano l’azienda, Vegea Srl, e a giugno depositano il primo brevetto. E’ la prima volta che un’azienda sviluppa un progetto di questo tipo.

Il premio di H&M
Una soluzione dalla portata esponenziale. Del resto, noi italiani, siamo famosi all’estero soprattutto per Fashion e Wine: a oggi, l’Italia, è il più grande produttore di vino, in quanto detiene circa il 18% della produzione mondiale: ciò rende il nostro Paese il territorio ideale per la lavorazione di Wineleather. Nel mondo, ogni anno, vengono prodotti 26 miliardi di litri di vino. Da questo processo produttivo è possibile ricavare quasi 7 miliardi di kg di vinaccia, da trasformare in una materia prima dal grande valore aggiunto, per produrre potenzialmente ogni anno 3 miliardi di metri quadri di Wineleather. La similpelle di Gianpiero e i suoi non è certo sfuggita agli occhi degli intenditori. Wineleather ha, infatti, recentemente vinto il Global Change Award 2017, il concorso indetto dalla H&M Foundation, il più importante contest dell’innovazione nel fashion business : «Wineleather è l’alternativa vegetale all’utilizzo delle pelli animali e sintetiche. Il nostro obiettivo è quello di rispondere alla sempre crescente domanda di prodotti green e crueltyfree», afferma entusiasta Gianpiero.

Borse, vestiti e… arredo
I fondi ricevuti dal contest (300mila euro) serviranno all’azienda per l’integrazione del brevetto e per continuare la ricerca e lo sviluppo nel settore: «I nostri obiettivi sono riuscire a creare entro il 2018 collaborazioni con le grandi cantine vitivinicole e un grande brand nel settore della moda - racconta ancora Gianpiero -. Ci concentreremo dapprima nella produzione di borse, accessori e vestiti per poi approdare anche nel settore dell’arredo e via via in tutti quei settori che si servono di similpelle per la realizzazione di beni». Un progetto questo che fa leva sull’importanza della circular economy e che, ancora una volta, vede l’Italia e il Made in Italy, in prima linea.