24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
donne e tecnologia

Le donne raggiungeranno la parità retributiva nel 2049

Lo studio “Getting to Equal 2017” rivela che, nei prossimi decenni, il divario retributivo potrebbe scomparire se le donne sapranno sfruttare tre fattori chiave: digital fluency, strategia di carriera, competenze tecnologiche

MILANO - Nonostante le battaglie compiute negli anni il divario salariale tra uomo e donna resta ancora piuttosto elevato ed è questo anche il motivo per cui, in ambito finanziario, le donne fanno meno investimenti degli uomini, anche se ne sarebbero altrettanto portate, come conferma una ricerca condotta da Moneyfarm. Questo divario retributivo, però, potrebbe scomparire nei prossimi decenni. In particolare sarà la generazione di donne che uscirà nel 2020 dalle università dei paesi maturi a godere, per prima, della parità retributiva con i colleghi maschi, almeno secondo quanto stila la nuova ricerca di Accenture.

Parità di salario nel 2049
Lo studio «Getting to Equal 2017» rivela che, nei prossimi decenni, il divario retributivo potrebbe scomparire se le donne sapranno sfruttare tre fattori chiave (digital fluency, strategia di carriera, competenze tecnologiche) a patto che Stato, mondo accademico e imprese sostengano fattivamente il cambiamento. Nei mercati maturi, la compresenza di questi fattori potrebbe eliminare le differenze salariali entro il 2044, con 36 anni di anticipo rispetto al previsto. Nei mercati emergenti, invece, l’anticipo potrebbe addirittura superare i 100 anni, garantendo così il raggiungimento dell’uguaglianza salariale entro il 2066, anziché nel 2168. In Italia si potrebbe raggiungere la parità salariale nel 2049, rispetto al previsto 2091, con 42 anni di anticipo.

Ogni donna guadagna 40 dollari al mese meno degli uomini
«La forza lavoro del futuro deve godere di pari trattamento - afferma Fabio Benasso, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia -. La chiusura del divario retributivo di genere è un imperativo economico e competitivo che riguarda tutti ed è nostro dovere impegnarci per garantire alle donne opportunità significative ed eliminare le differenze nel più breve tempo possibile». Secondo la ricerca di Accenture, a livello mondiale, per ogni 140 dollari guadagnati da un uomo, una donna ne guadagna mediamente 100. Uno squilibrio aggravato dal fatto che, rispetto agli uomini, le donne hanno una probabilità di gran lunga inferiore di ottenere un lavoro retribuito (50% vs. 76%). Ciò contribuisce a un «divario retributivo nascosto» che aumenta le disuguaglianze economiche tra i sessi: la ricerca rivela che ogni 100 dollari guadagnati da una donna ne corrispondono 258 ottenuti da un uomo.

Come va in Italia
In Italia, per ogni 100 dollari guadagnati da una donna un uomo ne guadagna mediamente 131. Una distanza che aumenta parlando di «divario retributivo nascosto»: per ogni 100 dollari guadagnati da una donna un uomo guadagna mediamente 192 dollari. Secondo la ricerca Accenture, in Italia il divario retributivo risulta inferiore rispetto a Inghilterra (131 vs 161), Francia (131 vs 135), Germania (131 vs 160). n Italia le studentesse universitarie hanno attualmente meno probabilità rispetto ai colleghi maschi di scegliere un’area di studio che a loro avviso possiede un elevato potenziale retributivo (13% vs. 24%), di avere un mentore (17% vs. 24%) o di ambire a posizioni di alta dirigenza (35% vs. 43%). Inoltre, le giovani donne dimostrano minore prontezza nell’adottare le nuove tecnologie (49% vs. 59%) e minore partecipazione a corsi di programmazione e informatica (77% vs. 82%).

I tre acceleratori
Sempre secondo lo studio di Accenture ci sarebbero tre acceleratori che, se sfruttati dalle donne, potrebbero essere fondamentali per ridurre il gender gap sul posto di lavoro, proiettando il reddito delle donne a 3,9 trilioni di dollari entro il 2030:

1)Digital Fluency: ovvero il livello di adozione delle tecnologie digitali in ambito professionale e del loro utilizzo per stabilire connessioni, per la formazione e per il lavoro;

2) Strategia di carriera: la necessità per una donna di puntare in alto, prendere decisioni informate e gestire proattivamente il proprio percorso professionale;

3) Immersione tecnologica: l’opportunità di acquisire maggiori abilità tecnologiche e rafforzare le competenze digitali per avanzare a velocità pari a quella maschile;