29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Informatica

IBM, vendite in calo per il 12esimo trimestre di fila

Colpa del dollaro forte, della performance debole nei mercati emergenti e di quella delle attività hardware. Il colosso tecnologico soprannominato Big Blue ha però confermato le sue stime sugli utili annuali.

NEW YORK - Ibm ha registrato ricavi in calo su base annuale per il dodicesimo trimestre di fila, colpa del dollaro forte, della performance debole nei mercati emergenti e di quella delle attività hardware. Il colosso tecnologico soprannominato Big Blue ha però confermato le sue stime sugli utili annuali.

Nei tre mesi terminati lo scorso 31 marzo, Ibm ha registrato profitti netti per 2,328 miliardi di dollari, in calo del 2,4% dai 2,384 miliardi dello stesso periodo del 2014. Gli utili per azione al netto di voci straordinarie sono saliti a 2,91 dollari da 2,68 dollari, più delle stime ferme a 2,8 dollari.

Le vendite sono state pari a 19,59 miliardi di dollari, in ribasso dell'11,9% dai 22,236 miliardi dell'anno scorso. Gli analisti avevano previsto un dato a 19,64 miliardi. Al netto dell'impatto valutario e di alcuni disinvestimenti, il risultato è stato piatto rispetto a 12 mesi fa. A pesare è stato il business dell'hardware, che ha visto vendite per solo 1,7 miliardi di dollari, un -23% dai 2,4 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. Quello del software ha visto ricavi in calo dell'8% a 5,2 miliardi. Quello dei servizi ha registrato una flessione del 12% a 12,2 miliardi.

A livello geografico, i ricavi dalle Americhe sono stati pari a 9,3 miliardi, un ribasso del 3% rispetto all'anno prima. Nella regione Europa, Medio Oriente e Africa il giro d'affari è arrivato a 6,1 miliardi di dollari, giù del 19%. Nell'Asia-Pacifico c'è stato un -18% a 4,1 miliardi.

Per l'interno anno fiscale, Ibm si aspetta utili per azione al netto di voci straordinarie da 15,75-16,5 dollari. L'impatto valutario sarà però superiore ai 6 punti percentuali, oltre le stime precedenti per un impatto del 5-6%.

Ibm deve dimostrare che il suo riscatto arriverà grazie alle aree di business su cui ha deciso di puntare: software e servizi. Non a caso sta cedendo attività hardware non redditizie a favore del cosiddetto 'bid data', della sicurezza e del cloud computing (che ha visto un +60% dei ricavi). Lo scorso anno tutte queste iniziative avevano generato 25 miliardi di dollari, il 27% dei ricavi annuali complessivi. La speranza è che arrivino a quota 40 miliardi, il 40% dei ricavi, al 2018.

In attesa dei conti, arrivati ieri a mercati chiusi, Ibm ha guadagnato al New York Stock Exchange il 3,42% a 166,16 dollari. Nell'after-hours ha perso circa lo 0,2%.