Putin: «Dobbiamo difenderci da internet»
Il presidente della Federazione russa discute oggi con il Consiglio di Sicurezza Nazionale e i responsabili del settore del ministero delle Comunicazioni la possibilità di limitare l'accesso a internet in caso di necessità: «Non intendiamo bloccare il web, ma avere più sicurezza rispetto all'imprevedibilità di USA e UE».
MOSCA - All'ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza della Federazione russa c'è l'isolamento dell'Internet russo dal resto del mondo, nell'eventualità di «minacce alla sicurezza nazionale».
CYBERSPAZIO SOTTO CONTROLLO - Il presidente russo Vladimir Putin, discutendo con il Consiglio di Sicurezza Nazionale e i responsabili del settore del ministero delle Comunicazioni, ha affermato che il Cremlino non intende limitare l'accesso al web né tantomeno «porlo sotto totale controllo», ma alla Russia «servono misure aggiuntive di sicurezza per il cyberspazio».
USA E UE, IMPREVEDIBILI - Putin, accusato di voler avere un controllo ancora più stretto su internet, punta il dito contro il web e soprattutto contro quei paesi che si servono della rete strategici: «Certi Stati usano il proprio ruolo dominante sul web per scopi economici e politici». Era stato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, nei giorni scorsi, ad aver chiamato in causa la «totale imprevedibilità di Stati Uniti e l'Unione europea» per discutere l'esigenza di introdurre norme di sicurezza per il cyberspazio russo.
NECESSARIO ALZARE LIVELLO PROTEZIONE - Il leader russo continua constatando che «è evidente che oggi sia necessaria l'elaborazione e l'applicazione di misure aggiuntive nel settore della sicurezza dell'informazione: innanzitutto bisogna innalzare qualitativamente il livello di protezione delle reti nazionali e delle risorse informative, a cominciare da quelle che vengono utilizzate dalle strutture statali».
«NON LIMITEREMO L'ACCESSO AL WEB» - Sembrerebbe che l'ipotesi più accreditata è quella di isolare il web russo: ufficialmente per garantirne il funzionamento in caso di attacchi o tentativi di «disconnettere» la Russia dal circuito internet globale, ma questa possibilità ha creato uno stato di allarme immediato, polemiche e accuse di puntare a una stretta sul web con il vero scopo di controllarlo. «Vorrei sottolineare che non intendiamo limitare l'accesso alla rete, porlo sotto totale controllo, nazionalizzare internet, limitare gli interessi legittimi o le possibilità che internet offre alla gente, alle organizzazioni, al business» - ha concluso oggi il leader del Cremlino, «questo proprio non viene neppure preso in considerazione».