25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il futuro è gia tra noi

Internet, gli USA setacciano la rete per predire il futuro

MIT: Analizzando una serie di dati archiviati online si può arrivare a predire cosà accadrà nel futuro prossimo. Intanto la Wal-Mart si accorda con Facebook per diventare più «social» che lancia la sua applicazione sull'iPad

NEW YORK - Il futuro è già tra noi. Analizzando una serie di dati archiviati online, come i messaggi lanciati su Twitter o Facebook, le chiavi di ricerca utilizzate su Google e gli spostamenti degli utenti di smartphone, si può arrivare a predire cosà accadrà nel futuro prossimo, in termini di instabilità politica ed economica, rivoluzioni, crisi e altri fenomeni che riguarderanno la nostra società. Lo sostiene il Center for Collective Intelligence del Massachusetts Instituite of Technology, che ha avviato una ricerca sull'impatto delle nuove tecnologie sui comportamenti della società. «Si tratta di un grande passo in avanti», ha detto in un'intervista al New York Times Thomas Malone, direttore del centro di ricerca, «i dati che abbiamo a disposizione adesso sono molto più dettagliati e ricchi di prima, così come gli algoritmi che utilizziamo che, adesso, rendono possibile prevedere cose prima impossibili».

In sostanza come gli scienziati riescono a prevedere fenomeni naturali, grazie alle nuove tecniche di ricerca a alla vastità dei dati messi a disposizione su internet, sociologi e antropologi potrebbero prevedere cosa accadrà sul piano politico, economico e sociale.
E l'idea piace al governo americano. L'Intelligence Advanced Research Projects Activity, un'agenzia governativa che lavora appunto a progetti avanzati nel campo dell'intelligence, finanzierà un progetto triennale, che comincerà ad aprile prossimo, per passare in rassegna dati Internet di 21 paesi latinoamericani. Si tratta di un sistema completamente automatizzato che assembla e analizza dati sui movimenti delle popolazioni e dei flussi di comunicazione. Utilizzerà solo dati pubblici, come le chiavi di ricerca su blog, le modifiche alle definizioni di Wikipedia e indicatori dell'andamento dei mercati finanziari. Oltre a cercare di prevedere tendenze economiche e politiche, la ricerca proverà a mettere a fuoco indicatori di possibili pandemie o altri tipo di contagi.

Ma non mancano gli scettici. Non è infatti la prima volta che il governo americano affida progetti ai ricercatori di sociologia e antropologia e li finanzia. Già nel 1960 con il progetto Camelot il Pentagono aveva cercato di esplorare come prevedere futuri eventi economici e politici attraverso le scienze sociali. Ma il progetto era naufragato a causa delle critiche e dei dubbi etici sollevati dagli stessi ricercatori. E dopo l'11 settembre il Pentagono aveva lanciato, con scarsi risultati, il programma «Total Information Awareness» volto a prevedere potenziali attacchi terroristici analizzando una serie di dati pubblici e privati. Inoltre c'è chi solleva problemi di privacy. «Queste tecniche sono una lama a doppio taglio», sostiene Marc Rotenberg del centro studi Privacy Information Center.
Ma non manca neppure l'entusiasmo tra i ricercatori che collaborano con le agenzie federali. «I risultati porteranno a una comprensione migliore di quello che sta succedendo nel mondo e di come i governi affrontano le situazioni. Più che far paura, questi nuovi metodi di ricerca infondono speranza. È forse la prima vera opportunità di trasparenza governativa», ha detto Sandy Pentland dell'Mit.

Facebook lancia la sua applicazione sull'iPad - Facebook ha lanciato la sua applicazione per l'iPad di Apple, che consente ai suoi utenti di collegarsi alla rete dal tablet. «Molti di voi chiedevano di avere Facebook sull'iPad - ha dichiarato l'ingegnere di Facebook Leon Dubinsky sul blog della società - e alla fine è arrivato».
La nuova applicazione offre la possibilità di discutere con amici o guardare video in alta definizione. Facebook, che vanta circa 800 milioni di membri, ha anche migliorato la sua applicazione per il telefono iPhone di Apple, semplificando la navigazione, accelerando le ricerche in linea e offrendo accesso a più giochi e applicazioni, secondo Dubinsky.

Wal-Mart accordo con Facebook per diventare più «social» - Nuovo accordo tra Wal-Mart e Facebook: il più grande rivenditore al dettaglio del mondo si allea con il social network più in voga per interagire con i clienti di ogni singolo punto vendita. L'iniziativa prevede che il social network di Mark Zuckerberg sviluppi 3.500 pagine per ogni punto vendita Wal-Mart negli Stati Uniti, al fine di informare i clienti sulle ultime novità.
Lo scopo dell'operazione, che anticipa la stagione dei saldi, è di rendere più social il colosso della grande distribuzione. Il meccanismo è semplice: basterà cliccare il pulsante 'mi piace' sotto la pagina di un punto vendita per essere informati sui prodotti in arrivo e in offerta, con una mappa del negozio per trovarli facilmente sullo scaffale. Gli utenti saranno anche informati sugli eventi organizzati dall'azienda come, per esempio, i corsi di cucina.
Il social network di Palo Alto conferma così di essere sempre più interessato a stringere accordi pubblicitari con le grandi società. Nell'ottica, secondo l'emittente Ctv News, dell'atteso sbarco in Borsa. Entro la fine dell'anno, secondo la società di ricerca EMarketer, Facebook dovrebbe diventare il maggiore venditore di spazi pubblicitari negli Stati Uniti, superando Yahoo, con 4,27 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie.