12 ottobre 2025
Aggiornato 10:00
Nuovi limiti

Privacy, nuove regole in Germania. Vietato spiare i lavoratori su Facebook

Le aziende non potranno utilizzare informazioni non verificate sui propri dipendenti raccolte nei social network

BERLINO - Buone notizie per gli appassionati di Facebook che sono alla ricerca di un posto di lavoro in Germania. Una nuova legge al vaglio del parlamento tedesco vieterà ai datori di lavoro di controllare Facebook e altri social network per studiare i profili delle persone in cerca di un'assunzione presso le loro aziende. Saranno comunque ancora consentite le ricerche su Google.

TUTELA DELLA PRIVACY - Come riporta infatti l'edizione online dello Spiegel, secondo un sondaggio condotto nel 2009 dal sito web CareerBuilder, circa il 45 per cento dei datori di lavoro utilizza i social network per fare ricerche sui candidati prima di effettuare delle assunzioni. E circa il 35 per cento di essi ha bocciato dei candidati sulla base di ciò che hanno trovato su questi siti, come foto inappropriate, frasi offensive nei confronti di precedenti datori di lavoro o confessioni relative al loro uso di droghe.
Ma con la nuova legge messa a punto dal ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere, che verrà approvata mercoledì dal governo, tutto ciò non sarà più possibile, e sarà invece rafforzata la tutela della privacy per tutti i cercatori di lavoro.

L CODICE RFID - Nell’intera legge, applaudita dalle associazioni a protezione della privacy, resta un neo importante e criticato: l’introduzione del codice a barre RFID anche nelle carte d’identità dei cittadini tedeschi, cosa che già avviene per i passaporti sia tedeschi sia statunitensi. Con la lettura di tale nuovo codice a barre, gli ufficiali pubblici tedeschi potranno istantaneamente tracciare movimenti e informazioni personali del possessore, localizzando per esempio la posizione di chi ha commesso un crimine. Ma le critiche piovono da un lato sulla privacy del cittadino e dall’altro sulla facilità per gli hacker di rubare tali dati, per creare documenti falsi e rubare informazioni sensibili dei cittadini.