Insulta il capo su Facebook, che è tra gli «amici» e la licenzia
La morale è semplice: il capo non è un amico e soprattutto non deve esserlo su Facebook
LONDRA - La morale è semplice: il capo non è un amico e soprattutto non deve esserlo su Facebook. Lo ha scoperto una ragazza britannica, licenziata per aver scritto un post contro il suo capo sul sito di networking, dimenticando tuttavia che anche questi lo avrebbe letto. Non è la prima volta che una persona viene licenziata per colpa di Facebook, ma in questa circostanza via Facebook è arrivata anche la notifica.
Lo scambio tra i due è assolutamente godibile ed ha inevitabilmente fatto il giro del mondo sotto forma di screenshot. Sul sito buzzfeed.com la notizia è 'viral'.
L'identità dei protagonisti è nascosta ma lo slang e alcuni riferimenti alla normativa fiscale britannica suggeriscono la collocazione geografica. «Odio il mio lavoro - si legge nel post della ragazza, che usa un linguaggio decisamente colorito e sembra suggerire avance sessuali indesiderate - il mio capo è un pervertito che mi fa fare cose inutili solo per farmi un dispetto. Segaiolo!».
«Hai lavorato qui per cinque mesi e non ti sei accorta che sono gay?» le risponde il capo. «Non vado in giro sculettando in ufficio come una drag queen, ma non è certo un segreto». E poi aggiunge: «Ti ricordo che hai ancora due settimane prima della fine dei tuoi sei mesi di prova, quindi domani non venire».
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