Olanda verso le urne, lo scontro con la Turchia alimenta tensioni
Alla vigilia del voto in Olanda la tensione continua a crescere. La campagna elettorale già dominata dal tema dell'immigrazione ha subìto un forte scossone a causa della crisi diplomatica con la Turchia
L'AIA - Alla vigilia del voto in Olanda la tensione continua a crescere. La campagna elettorale già dominata dal tema dell'immigrazione e dall'ascesa dell'estrema destra xenofoba di Geert Wilders, ha subìto un forte scossone a causa della crisi diplomatica con la Turchia.
Tensione con Ankara
La tensione con Ankara - causata dal divieto di ingresso a rappresentanti del governo turco per svolgere comizi elettorali in Olanda in vista del referendum costituzionale turco del 16 aprile - ha un duplice risvolto. Da un lato viene sfruttata da Wilders per dimostrare come decenni di tolleranza verso l'immigrazione di massa e il multiculturalismo abbiano prodotto solo sfasci nella società olandese. Dall'altra il pugno duro mostrato dal governo dell'Aia verso Ankara gioca a favore del premier Rutte, che ha ribadito il suo appello alla popolazione di origine turca a «rispettare i valori olandesi» o ad andarsene. L'ultimo dibattito televisivo tra il primo ministro olandese Mark Rutte e il suo rivale anti-sistema Geert Wilders è stato particolarmente acceso.
Quarti di finale
«Si può dire che queste elezioni siano i quarti di finale per impedire al cattivo populismo di vincere. Le semifinali sono in Francia ad aprile e, in seguito, la finale in Germania a settembre», ha detto Rutte, evocando la Brexit e le elezioni presidenziali Usa.
Ironia su Rutte
«Se volete che il denaro vada ai richiedenti asilo, a Bruxelles e in Africa, piuttosto che a voi stessi, votate per il partito di Rutte» ha replicato Wilders, fortemente anti-islamico, che ha promesso di chiudere le frontiere agli immigrati musulmani, vietare la vendita del Corano e chiudere le moschee. In Olanda il 5% della popolazione è musulmano e si rafforzano i timori della popolazione di origine straniera di fronte ad atteggiamenti, se non a gesti di intolleranza e discriminazione.
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