11 dicembre 2024
Aggiornato 07:30
Divergenza su mancato riconoscimento status economia di mercato

Ue e Cina non firmano la dichiarazione congiunta finale del summit

L'uscita di Donald Trump dall'accordo di Parigi sembra aver compattato Ue e Cina sul clima, ma le posizioni delle due potenze sul commercio rimangono divergenti

BRUXELLES - L'uscita di Donald Trump dall'accordo di Parigi sembra aver compattato Ue e Cina sul clima, ma in altri campi le posizioni delle due potenze rimangono decisamente divergenti. Come ha dimostrato l'assenza di una dichiarazione congiunta al termine del summit bilaterale Ue-Cina svoltosi in queste ore a Bruxelles, che ha prodotto 10 pre- accordi settoriali di cooperazione - fra cui uno molto rilevante per l'Italia sulle denominazioni protette dei prodotti alimentari -, ma non un'intesa sul commercio. Le due parti non sono infatti riuscite ad accordarsi, principalmente a causa del non riconoscimento da parte dell'Ue dello status di economia di mercato per la Cina nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del Commercio (Wto).

Il motivo del contendere
A creare dissidio, come ha ricordato il premier Li in conferenza stampa, è stato l'articolo 15 del Protocollo d'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del Commercio il quale prevede che il paese ottenga lo status di economia di mercato a 15 anni dalla sua adesione. Non tutti i Ventotto sono infatti d'accordo nel concedere lo status a Pechino, principalmente perché ciò provocherebbe una riduzione delle difese europee nei confronti della Cina: per questo, la Commissione ha proposto una alternativa. Il progetto di Bruxelles, in discussione nel Consiglio e al Parlamento, prevede misure di difesa economica che mettano l'accento non tanto sulla dicotomia tra economia di mercato ed economia non di mercato, ma sulla presenza o meno di sussidi pubblici nell'economia

Niente accordo
Non sono bastate tre ore in più del previsto nella durata dei colloqui fra i presidenti del Consiglio europeo, Donald Tusk, e della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, da una parte e il premier cinese Li Keqiang, dall'altra, per riuscire a colmare il divario. E sulla mancata dichiarazione congiunta è sceso un imbarazzato silenzio al termine del summit.

Altri temi
Le due parti avevano concordato comunque una dichiarazione separata sul clima e sulla conferma degli impegni a rispettare l'Accordo di Parigi, che però non è stata pubblicata (almeno per ora) perché formalmente si tratta di un allegato alla dichiarazione congiunta abortita.