Crozza: «Con il muro di Trump, il Messico come i piazzali Mirafiori ai tempi della Duna»
Il comico genovese a Crozza nel paese delle meraviglie su La7 ironizza sulle possibili nuove paure di Marchionne con l'avvento del presidente eletto degli Stati Uniti e poi vestendo i panni del manager del gruppo FCA, ripercorre l'annata difficile della Ferrari
ROMA - Il comico genovese Maurizio Crozza durante Crozza nel paese delle meraviglie su La7 ironizza sulle possibili nuove paure di Marchionne con l'avvento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump: «Perchè Sergio Marchionne adorava Obama, eh; e ci credo, con tutto il grano che gli ha succhiato per la fusione con la Chrysler, ci mancava solo che ce l'avesse con lui. È come se la segretaria di Caprotti ce l'avesse con l'Esselunga. Dunque, per Marchionne, Trump era uno spauracchio, ed infatti ora rischia, perchè, Donald Trump, legge sui dazi, spaventa Sergio Marchionne e FCA: per la FCA ora sono a rischio gli stabilimenti in Messico, no, cioè, tra dazi e muro, il Messico rischia di diventare un enorme garage di Fiat invendute, tipo come erano i piazzali di Mirafiori ai tempi della Duna».
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