L'identikit del sostenitore di Hillary Clinton in 8 punti
Tra qualche ora potrebbe essere la prima donna nella storia a guidare la Casa Bianca. Ma chi è il supporter tipo di Hillary Clinton?
NEW YORK - Tra qualche ora potrebbe essere la prima donna nella storia a guidare la Casa Bianca. Hillary Clinton, ex First Lady, ex segretario di Stato, sta affrontando oltreoceano la difficile sfida delle urne con il rivale repubblicano Donald Trump, dopo una campagna elettorale fatta di accuse, scandali e colpi bassi reciproci. Ma chi si mobiliterà per votare per lei? Chi è il suo «supporter tipo»?
1. Non è un «supporter»
Prima considerazione: difficile parlare di «supporter» per la Clinton. Che, come Trump ma per ragioni del tutto diverse, è una candidata a suo modo fuori dagli schemi. Perché, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso New York Times, qualche mese prima di rendere esplicito il suo endorsement per lei, Hillary «conquista i voti, ma non i cuori». La Clinton non infiamma l'elettorato, non fa proseliti, viene percepita generalmente come disonesta e inaffidabile, poco trasparente, ipocrita, e così via. Insomma: il «miracolo» compiuto da Obama in campagna elettorale è lontano anni luce.
2. E’ poco entusiasta
I sostenitori della Clinton sono rimasti spesso nell’ombra durante tutta la campagna elettorale, sia per le primarie che per le presidenziali. Intendiamoci: gli endorsement pubblici di media e personaggi famosi sono stati incassati in gran parte dalla candidata repubblicana. Ma la gente comune si è scaldata di meno, ed è risultata molto meno attiva, soprattutto sul web, rispetto ai supporter di un Trump o di un Sanders. Oltretutto, c’è la possibilità che alcuni di coloro che voteranno per la Clinton, staranno in realtà semplicemente votando contro Donald Trump.
3. E’ meno arrabbiato con l’establishment
L’elettore dell’ex segretario di Stato è, in generale, meno «arrabbiato» di quello del miliardario repubblicano. Solo il 19% dei sostenitori della Clinton pensano che 50 anni fa si vivesse meglio di oggi. Non a caso, queste elezioni assomigliano sempre più a una battaglia tra establishment e anti-establishment, e chi darà il suo voto a Hillary sa bene che sosterrà il primo schieramento.
4. E’ più aperto verso gli immigrati, o appartiene a una minoranza
Gli elettori della Clinton sono più propensi ad accettare l’immigrazione e a considerare positive le sue conseguenze: secondo il Pew Research Center, circa il 72% dei sostenitori di Hillary crede che il sempre maggiore melting pot culturale ed etnico che caratterizza la società americana sia una ricchezza. Per l’88%, poi, anche gli immigrati irregolari (che la Clinton vorrebbe non espellere ma regolarizzare) sono persone oneste e volenterosi lavoratori esattamente come i cittadini americani. Ancora, il 78% è particolarmente sensibile alle discriminazioni razziali che riguardano i neri o le minoranze in generale. Non a caso, i neri d’America, in misura minore i latinos e, in generale, le persone di origine straniera daranno a larga maggioranza il proprio voto alla Clinton.
5. E’ meno preoccupato dalla sicurezza
Chi voterà per la Clinton è decisamente meno preoccupato rispetto ai sostenitori di Trump dai temi della sicurezza interna, e in particolar modo dal pericolo proveniente dalla minoranza islamica presente negli Usa.
6. E’ ateo e ben istruito
Mentre, secondo i sondaggi del Washington Post, Trump vince nettamente tra i cattolici bianchi, la Clinton è più sostenuta dagli atei. Inoltre, più cresce il livello di istruzione, più aumenta il sostegno all’ex segretario di Stato.
7. E’ donna, o sensibile alle questioni di genere
Molte donne voteranno per la Clinton, e, in generale, il suo elettorato è molto più sensibile alle questioni di genere di quello di Donald Trump. Il 72% dei sostenitori della democratica ritiene che le donne debbano affrontare tutt'oggi discriminazioni e incontrino ancora ostacoli nel cammino per la parità.
8. E’ poco sensibile agli scandali trapelati
Ma se c’è una cosa che chi voterà per Hillary ha in comune con chi lo farà per Trump, è il suo essere incredibilmente impassibile di fronte agli scandali che hanno travolto il rispettivo candidato. Nel caso della Clinton ancora di più: perché chi le concederà il proprio voto, lo farà nonostante quello che sentito su di lei da decenni a questa parte, e in particolar modo negli ultimi mesi. Nessuna mail gli farà cambiare idea.
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