L'identikit del sostenitore di Trump in 7 punti
Seggi aperti negli Usa per stabilire chi sarà il successore di Barack Obama. Chi andrà a votare per Donald Trump? Qual è l'identikit del suo sostenitore?

NEW YORK - Mancano soltanto poche ore al verdetto che tutto il mondo attende con il fiato sospeso: chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca? Ciò che per ora è certo è che la campagna elettorale che ha visto contrapporsi Hillary Clinton per i democratici e Donald Trump per i repubblicani è stata letteralmente fuori dalle righe. Merito, in gran parte, proprio dell'immobiliarista newyorchese la cui discesa in campo è stata fin da subito accompagnata da scetticismo e derisione. E invece, The Donald non solo è riuscito inaspettatamente a sbaragliare tutta la concorrenza tra i conservatori, ma ora si trova addirittura a un passo dalla Casa Bianca. Ma qual è l'identikit dei suoi supporter? Chi, nelle prossime ore, voterà per lui?
1. E’ bianco
L'immigrazione è stato il grande tema intorno al quale è ruotata la campagna elettorale dei due candidati, e le idee di Trump in proposito sono note a tutti: l'espulsione degli 11 milioni di immigrati senza documenti presenti negli States, nonché la costruzione di un muro al confine con il Messico a spese del grande vicino del Centro America. E' passata agli annali l'uscita del miliardario sui messicani, definiti «criminali,trafficanti e stupratori». E a poco è servita la trovata del candidato di farsi fotografare mentre gustava dei nachos nel tentativo di rimediare. Secondo la stragrande maggioranza degli analisti, insomma, visti i toni tenuti in campagna elettorale difficilmente The Donald otterrà il voto dei non bianchi, che però, negli Usa di oggi, sono assolutamente fondamentali per arrivare alla Casa Bianca. L’ago della bilancia, in particolare, potrebbero essere i latinos, tradizionalmente poco propensi a votare, ma che oggi potrebbero mobilitarsi contro Trump: tanto che, già alcuni mesi fa, si registrava un picco storico di richieste per ottenere la cittadinanza e, con essa, il diritto di voto.
2. E’ uomo
Le tante uscite «sessiste» del candidato repubblicano potrebbero avergli alienato le simpatie delle donne. Secondo uno studio del Washington Post dello scorso dicembre, ancora in tempo di primarie, il «gender gap» nell’elettorato trumpiano era di 19 punti percentuali: 47% di supporto tra gli uomini, 29% tra le donne. C’è da aspettarsi che quel gap sia rimasto lungo tutta la campagna per le presidenziali, a maggior ragione perché dall’altra parte ad aspirare alla Casa Bianca c’è una donna. Le questioni legate alle discriminazioni di genere sono inoltre poco sentite tra i sostenitori di Trump (per il Pew Research Center, sono considerate soltanto dal 31%). Tuttavia, secondo alcune analisi il tycoon mieterebbe un discreto successo tra le donne bianche over 45 non laureate.
3. Ha un’istruzione e un reddito medio-bassi
Secondo gli analisti, Trump avrebbe fatto breccia nella working class americana bianca, con un reddito medio basso e un’istruzione modesta. Sarebbero soprattutto i maschi non laureati a sostenerlo, scontenti perché il loro tasso di occupazione stabile full-time, secondo una ricerca di The Hamilton Project, è sceso dal 76% degli anni Novanta al 68% nel 2013. La globalizzazione, la dissoluzione dell’occupazione nella manifattura e diversi altri fattori li ha resi sempre meno appetibili al mercato. E le ricette protezionistiche di Trump potrebbero dar loro una speranza (LEGGI ANCHE "I «deplorevoli» della Clinton, ovvero la working class che fu di sinistra che sostiene Trump" ==> http://bit.ly/2fvhUrR).
4. Si sente poco rappresentato e «senza voce»
Altra caratteristica piuttosto comune tra i sostenitori di Trump è quella di sentirsi poco rappresentati e spesso addirittura ignorati dalla politica. Una caratteristica che avrebbe favorito Trump già in occasione delle primarie, visto che, tra chi si è definito «senza voce», l’86,5% preferiva il tycoon ai suoi rivali repubblicani.
5. E’ spaventato dalle minoranze e dalle minacce domestiche e vive in luoghi con risentimento razziale
Paura del terrorismo, della criminalità tra gli immigrati e i musulmani, ricerca di maggiore sicurezza: ecco altre istanze dei sostenitori di Trump. Ma il supporter tipo del tycoon ha un’altra caratteristica: vive in territori storicamente propensi al risentimento razziale. Come l’area che va dalla costa del Golfo, attraverso gli Appalachi, fino a New York.
6. Pensa che la vita sia peggiore di 50 anni fa
I supporter di Trump credono nell’età dell’oro: o meglio, sono convinti che 50 anni fa la vita fosse decisamente migliore di quella di oggi. Non a caso, lo slogan più noto di Trump è «rendi l’America ancora grande»: quasi la promessa di un ritorno a un passato di «grandezza» oggi irrimediabilmente scomparso.
7. E’ contrario agli accordi commerciali internazionali
Chi vota per Trump, per il 68% secondo il Pew Research Center, ritiene che gli accordi internazionali di libero cambio siano stati negativi per gli interessi nazionali. E infatti, uno dei punti del programma economico di Trump è quello di ridiscuterli o annullarli entro i primi 100 giorni dal suo eventuale insediamento.
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