29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Merkel 'personaggio dell'anno' per Time ma leadership indebolita

Il 2015 infausto di Angela Merkel

Nonostante sia stata eletta 'personaggio dell'anno' dal Time e dal Financial Times, la crisi migratoria, gli scandali Volkswagen e Mondiali ne hanno indebolito la leadership

BERLINO - Angela Merkel «personaggio dell'anno» tanto per la rivista americana Time che per il britannico Financial Times. L'umanità, la tolleranza e la strenua difesa di un mondo libero sono state riconosciute alla cancelliera come una legacy permanente del suo decennio alla guida della politica tedesca ed europea. Ma mai prima di oggi la cancelliera era stata bersaglio di critiche tanto aspre in casa per la gestione della crisi dei migranti e, se ad inizio anno la Germania appariva all'apice della sua potenza, diversi eventi nel corso del 2015 hanno contribuito ad erodere la sua supremazia, dalla colossale frode della Volkswagen fino all'odore di mazzette sui Mondiali 2006.

Opposizione europea
A livello interno, la leader della Cdu è riuscita, nel corso dell'ultimo congresso del partito conservatore tedesco, a ristabilire appieno la sua autorità, ma non altrettanto si può dire a livello europeo, dove poche sono le capitali, soprattutto ad Est, disposte a sostenerla a spada tratta in particolare sulla politica di accoglienza a i rifugiati. E nell'ultimo vertice, un'offensiva è partita anche da Sud, con Matteo Renzi che l'ha apostrofata: «Non potete raccontarci che state donando il sangue all'Europa». E da Nord, dove gli stati baltici (ma anche l'Italia) hanno criticato il progetto di raddoppio del gasdotto Nord Stream, che porta il gas russo in Germania attraverso il mar Baltico.

Qualcosa è cambiato
«Qualcosa è cambiato nei rapporti di forza europei. Da anni era la cancelliera che teneva le redini (...) ma sui rifugiati non è riuscita a portare l'Europa dalla sua parte», scrive la Sueddeutsche Zeitung. «E i partner europei si sono ben resi conto che gli attacchi contro Merkel arrivavano proprio dal suo campo. La sua posizione si è indebolita nel 2015», riassume il quotidiano progressista, secondo il quale la cancelliera resta sotto pressione anche da parte di un'opinioone pubblica che vuole che riduca «significativamente» gli arrivi dei rifugiati, materia sulla quale Merkel cerca, senza riuscire, un accordo europeo.

Scandali
Sul fronte economico gli indicatori restano sul «bello stabile», ma gli scandali Volkswagen e Mondiali di calcio hanno macchiato pesantemente l'immagine di un Made in Germany fondato sulla qualità e sul rigore, elementi imprescindibili per le esportazioni. «Alla fine, è stato un anno deludente per l'integrità dell'economia tedesca e se a questo si aggiunge anche lo sport, il bilancio è disastroso», commenta Edda Mueller, direttrice dell'ong anti-corruzione Transparency-Deutschland «il lassismo e l'insufficiente razione della politica hanno reso tutto ancora più grave». Altri osservatori danno una lettura meno pessimista del 2015 per la Germania, «un Paese come altri, con i suoi punti di forza e le sue debolezze», come sostiene il politologo Henrik Enderlein della Hertie School of Governance di Berlino. A suo parere, nonostante i sondaggi in calo, la fine dell'epoca Merkel è ancora lontana, poiché né in Germania né in Europa si profila all'orizzonte una qualche alternativa.

(Con fonte Askanews)