Usa 2016, le critiche non arrestano Trump. Anzi, lo rafforzano
La strategia di Donald Trump, per quanto dissennata possa sembrare a molti osservatori, continua a dimostrarsi efficace: dopo le sue esternazioni contro i musulmani pare che il suo consenso si sia rafforzato
NEW YORK - La strategia di Donald Trump, per quanto dissennata possa sembrare a molti osservatori, continua a dimostrarsi efficace: dopo le sue esternazioni contro i musulmani, a cui vorrebbe impedire l'ingresso negli Stati Uniti, il candidato alla nomination repubblicana per le prossime presidenziali ha ottenuto il vantaggio più ampio registrato finora nei sondaggi nazionali di Washington Post e Abc News, a poche ore dal quinto dibattito, previsto questa sera (le 2:30 di domani, in Italia) a Las Vegas.
In crescita
Il miliardario newyorkese ha ottenuto il 38% delle intenzioni di voto, ovvero sei punti in più di quelle conquistate a ottobre e novembre. Il senatore Ted Cruz, che a sua volta sta conducendo una campagna elettorale anti-establishment e molto conservatrice, è salito al secondo posto con il 15%, raddoppiando i consensi a suo favore.
Classifiche
Il senatore Marco Rubio e Ben Carson sono al terzo posto, con il 12 per cento; il neurochirurgo in pensione, che era in testa al campo repubblicano insieme a Trump fino a poche settimane fa, ha visto il consenso nei suoi confronti ridursi di circa il 50% nell'ultimo mese. Il sondaggio, condotto tra il 10 e il 13 dicembre, ha un margine di errore del 3,5 per cento.
Sondaggi affidabili?
Il Washington Post ricorda che, a questo punto della campagna, a poco meno di due mesi dall'inizio di caucus e primarie, i sondaggi nazionali non sono molto affidabili: quattro anni fa, per esempio, Newt Gingrich - la cui candidatura perse ben presto vigore - era appaiato in testa con Mitt Romney, che poi conquistò la nomination. Otto anni fa, invece, in testa c'erano Rudy Giuliani tra i repubblicani e Hillary Clinton tra i democratici: a sfidarsi per la Casa Bianca furono poi John McCain e Barack Obama.
Occhi su Cruz
Questo sondaggio, però, mostra già una tendenza in atto anche nei sondaggi in Iowa, il primo Stato a votare, il primo febbraio: gli elettori ultraconservatori, che inizialmente erano stati affascinati da Carson, stanno ora orientandosi verso Cruz, che in più di un sondaggio è risultato in testa al Cyclone State. Stasera, le attenzioni saranno rivolte soprattutto su di lui, posizionato alla sinistra di Trump, che occuperà il centro del palcoscenico: con loro, anche Carson, Rubio, Jeb Bush, Carly Fiorina, John Kasich, Chris Christie e Rand Paul. Al dibattito preserale, invece, parteciperanno Mike Huckabee, Rick Santorum, Lindsey Graham e George Pataki.
(Con fonte Askanews)
- 29/10/2017 Hillary Clinton «pagava» investigatori privati affinché incastrassero Trump
- 05/05/2017 Usa, Clinton parla della sconfitta: ora faccio parte della resistenza
- 05/04/2017 Usa, Trump spiato dal team di Obama? Ecco chi ci sarebbe dietro
- 23/01/2017 Prodi su Trump: «America first? Preoccupante, o l'Europa sta unita o finiamo male»