29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Un livello mai registrato al mondo

Cina, smog da record risucchia il Nord-Est del Paese

Un'ampia parte del territorio cinese è immersa in una soffocante cappa di smog dovuta a livelli di particolati nocivi,più di 50 volte superiori ai livelli massimi previsti dall'Organizzazione mondiale della sanità, livelli tossici mai registrati in precedenza

PECHINO - Un'ampia parte del territorio cinese è immersa in una soffocante cappa di smog dovuta a livelli di particolati nocivi,più di 50 volte superiori ai livelli massimi previsti dall'Organizzazione mondiale della sanità, livelli tossici mai registrati in precedenza. Il problema cronico dell'inquinamento in Cina è stato collegato da più parti a centinaia di migliaia di morti premature ed è diventato uno dei motivi più diffusi di ostilità nei confronti del governo di Pechino. Nel nordest del Paese la nube grigia che avvolge tutto ha toccato il suo picco domenica ma continua a rimanere densa: voli cancellati, autostrade chiuse, visibilità di 500 metri al massimo. Secondo gli ecologisti, il livello di inquinamento rilevato nella metropoli di Shenyang è «il più alto che si sia mai registrato nel mondo». Un nuovo record.

Un livello senza precedenti
Il livello è il più alto dal 2013, anno in cui la Cina ha iniziato a monitorare i suoi cieli grigi. Le autorità locali hanno ordinato alle fabbriche di tagliare la produzione nei giorni di allarme rosso e raccomandato ai residenti di restare in casa. Un rapporto Greenpeace dello scorso luglio ha rilevato una generale tendenza alla diminuzione delle emissioni: solo in diciotto città delle 189 prese in esame dall'ONG sono stati registrati valori di PM 2.5 superiori a quelli dello scorso anno. A contribuire al miglioramento dell'inquinamento atmosferico sono state le norme anti-smog recentemente entrate in vigore, con pene più severe per chi inquina e ulteriori restrizioni sulle emissioni inquinanti, che hanno portato in diversi casi a un calo degli utili delle aziende del settore minerario. Tuttavia le città cinesi restano ancora molto inquinate, soprattutto nel periodo invernale, a iniziare da Pechino dove la media di inquinamento annuale e' di 77,8 microgrammi per metro cubo di aria.

Rabbia degli abitanti
Non stupisce quindi la rabbia degli abitanti contro le autorità governative. Furiosi soprattutto i commenti online. «Se le aziende che forniscono il riscaldamento nelle città comprano carbone di bassa qualità ma a basso costo i responsabili vanno immediatamente scoperti e i loro capi fucilati», si legge in un post. «Anche la Svezia ha riscaldamenti centralizzati. Perché non respirano la stessa aria pestilenziale?», si legge in un altro.

Risposta inefficace
Tutti lamentano una risposta inefficace, se non risibile, da parte delle autorità di fronte all'emergenza. «Viviamo nel Paese dei balocchi o nei giorni dell'apocalisse?», si legge su un account twitter mentre le richieste di intervento agli uffici della Protezione civile di Shenyang, una delle località più colpite dove vivono otto milioni di persone, non hanno ricevuto risposta.

Sarà comunque troppo tardi
Sul web i commenti si concentrano su un tema ricorrente. Qualsiasi sarà l'intervento del governo contro l'inquinamento atmosferico sarà, sempre e comunque, troppo poco e troppo tardi. Ogni anno è sempre la stessa storia, ripetono i cittadini cinesi esasperati. Un blogger ha scritto: «L'inquinamento atmosferico ha reso le malattie croniche sempre più diffuse, stiamo diventano il grande malato dell'Asia del Nuovo millennio».

(Con fonte Askanews)