30 luglio 2025
Aggiornato 21:30
A condizione che i migranti non vengano respinti in mare

Lotta ai trafficanti, Libia pronta a collaborare

La Libia è pronta a cooperare con gli europei per distruggere le imbarcazioni degli scafisti a condizione che non respingano i migranti intercettati in mare

TRIPOLI - La Libia è pronta a cooperare con gli europei per distruggere le imbarcazioni degli scafisti a condizione che non respingano i migranti intercettati in mare. Lo ha detto oggi il vice Primo ministro libico Abdessalam el Badri.

Condizione: non respingere i migranti in mare
«Lavoreremo insieme per far fronte a questa crisi umanitaria che è una vergogna per tutti», ha detto el Badri al termine di un incontro con il capo della diplomazia belga, Didier Reynders, a Bruxelles. «Far colare a picco le imbarcazioni senza la gente a bordo è una delle soluzioni», ha spiegato al Badri mentre l'operazione navale lanciata contro i trafficanti al largo della Libia, EU Navfor Med, non può distruggere le imbarcazioni più vicine alle coste libiche per mancanza di un avallo dell'Onu e di un accordo con le autorità. Ma il ministro libico ha posto delle condizioni alla sua collaborazione. «Hanno detto che riporteranno i migranti illegali (intercettati dall'Ue Navfor Med) in Libia», ha spiegato el Badri. «Non è la soluzione» perché se ritornano in Libia, «rivengono in Europa», ha sottolineato.

Aiuti economici
Inoltre, al Badri ha lanciato un appello all'Ue per «iniettare della liquidità» nelle casse dei Paesi di origine dei migranti economici, nella fattispecie dall'Africa subsahariana. Infine, ha affermato che la lotta contro il traffico di migranti sarà la priorità di un futuro governo. Il governo di el Badri, riconosciuto dalla comunità internazionale ma che non controlla più la Libia occidentale e la capitale Tripoli, è in trattative da mesi con delle fazioni rivali per la formazione di un governo di unità sotto l'egida dell'Onu e con il sostegno dell'Ue. Bruxelles spera che un tale governo permetterà di stabilizzare la situazione in Libia e di ridurre il flusso di migranti che rischiano la vita tentando la traversata del Mediterraneo dalle sue coste. (fonte askanews)