24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Lo ha rivelato la polizia nella ricostruzione dell'accaduto

Attentato Bangkok, sospetto pagò mazzetta per entrare in Thailandia

Un sospettato chiave dell'attentato di Bangkok dello scorso mese pagò una mazzetta di 600 dollari - circa 535 euro - per entrare illegalmente in Thailandia

BANGKOK (askanews) - Un sospettato chiave dell'attentato di Bangkok dello scorso mese pagò una mazzetta di 600 dollari - circa 535 euro - per entrare illegalmente in Thailandia. Lo ha denunciato la polizia del Paese, mettendo ancora una volta in evidenza la diffusa corruzione alle frontiere del regno.

Sospetti
Adem Karadag, uno dei due stranieri arrestati in relazione all'attacco del 17 agosto, è stato arrestato il mese scorso in un appartamento nella zona est della capitale. La polizia ha spiegato che aveva nelle sue disponibilità materiale per la produzione di bombe e decine di falsi passaporti turchi. Il ruolo di Karadag non è stato spiegato dalla polizia, che ora però ha ricostruito come l'uomo è entrato in Thailandia.

La mazzetta
«Il primo uomo (Karadag) ha raccontato di aver viaggiato attraverso il Vietnam verso un Paese vicino, dove ha pagato il trasporto», ha riferito ai giornalisti il capo della polizia Somyot Poompanmoung, senza menzionare il nome del Paese vicino, «Alla frontiera thailandese ha pagato 600 dollari (per entrare in Thailandia)». Il responsabile delle forze dell'ordine non ha diffuso il nome nemmeno dell'agente che ha intascato la mazzetta.

Secondo arrestato
Una seconda persona, Yusufu Mieraili, è stato arrestato due giorni dopo alla frontiera con la Cambogia. Aveva un passaporto cinese che la polizia ritiene sia autentico. Secondo gli agenti, Mieraili ha confessato di aver ceduto uno zaino con all'interno una bomba a un altro uomo, che lo ha lasciato nel tempio di Erawan qualche minuto prima dell'esplosione.