20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Ma nulla sarà fatto per rafforzare il potere di Assad

Francia, Hollande prepara i raid contro l'Isis in Siria

Hollande ha deciso di giocare la sua partita siriana, prospettando raid aerei contro l'Isis anche fuori dal contesto della coalizione internazionale a guida Usa

PARIGI (askanews) - Hollande ha deciso di giocare la sua partita siriana, prospettando raid aerei contro l'Isis anche fuori dal contesto della coalizione internazionale a guida Usa. Il presidente francese ha annunciato oggi di avere «ordinato al ministro della Difesa di lanciare anche già da domani dei voli di ricognizione». «Ci permetteranno di valutare la possibilità di procedere ad eventuali raid contro l'Isis, preservando la nostra autonomia di azione e di decisione», ha precisato Hollande, che ha così lasciato intendere che la Francia non si unirà alla coalizione internazionale che bombarda la Siria sotto la guida di Washington.

Volontà manifestata anche da Cameron
Una volontà, quella di colpire l'Isis in Siria, manifestata a più riprese anche dal primo ministro britannico David Cameron a cui però l'ormai più che probabile elezione del pacifista Jeremy Corbyn (già contrario ai raid in Iraq) alla guida del Labour potrebbe dare filo da torcere. Cameron ha ribadito anche venerdì da Madrid che un eventuale intervento britannico in Siria dovrà ottenere un forte consenso parlamentare, che potrebbe mancargli se un neoeletto Corbyn riuscirà a portare dalla sua parte un più consistente numero di deputati laburisti.

E' l'Isis che fa partire
«E' l'Isis che fa fuggire, con i massacri che compie, migliaia di famiglie», ha detto il capo dell'Eliseo, in riferimento allo storico esodo di rifugiati che l'Europa si trova attualmente a fronteggiare.  «Oggi in Siria, quello che noi vogliamo è conoscere quello che si prepara contro di noi e che si compie contro la popolazione siriana», ha proseguito Hollande. Nel quadro di una coalizione internazionale guidata dagli Usa, i Mirage 2000 e i Rafale dell'aviazione francese bombardano gia l'Isis in Iraq. La Francia fino a questo momento si era rifiutata di fare altrettanto in Siria.

Nessun intervento di terra
Il capo dello Stato francese ha nuovamente escluso un intervento militare francese di terra in Siria: «Non faremo interventi di terra, non più del resto di quanti ne facciamo in Iraq», ha ripetuto. Diversi altri elementi sono all'origine del cambiamento di posizione della Francia. All'inizio dell'intervento francese nei cieli iracheni un anno fa, il presidente Hollande aveva spiegato che metteva sullo stesso piano l'Isis e il governo di Bashar al Assad. E per la Francia, bombardare l'Isis in Siria non poteva che avvantaggiare Damasco. «L'Isis ha considerevolmente rafforzato la sua presa da due anni», ha spiegato Hollande giustificando il suo cambio di orientamento.

Riavviciamento ai Paesi arabi
Un altro elemento che può spiegare l'evoluzione della posizione di Parigi è l'impegno dei Paesi arabi nei raid in Siria, fra cui Arabia Saudita, Giordania, Qatar, Bahrein ed Emirati arabi uniti. Nel 2015, la Francia si è considerevolmente riavvicinata a vari Paesi arabi, attraverso la vendita di armi e anche politicamente con i Paesi del Golfo. Era difficile di conseguenza per Parigi chiudere gli occhi sul loro impegno che ha un duplice obiettivo: l'Isis e il regime di Assad.

Tentativo di attenuare la minaccia sul territorio
Ma soprattutto per la Francia, l'obiettivo è di tentare di attenuare la minaccia di nuovi attentati sul suo territorio. «La Francia si è sempre assunta le sue responsabilità contro il terrorismo», ha insistito il presidente francese. «Ed è dalla Siria, ne abbiamo avuto la prova, che vengono organizzati degli attacchi contro più Paesi, e anche contro il nostro».  Per mettere fine al caos siriano, Hollande ha inoltre sottolineato che «la Francia continua a considerare necessario lavorare per una soluzione politica della crisi siriana». «Per questo penso che sia necessario discutere con i Paesi del Golfo, la Russia, all'Iran». Una soluzione politica e diplomatica che, per Hollande, deve però escludere Assad. «In Siria, non deve essere fatto nulla che possa consolidare o mantenere al potere Bashar al Assad», ha ribadito.