Ecco le otto parole italiane che l'inglese dovrebbe adottare
Secondo il sito di Babbel sono otto termini che vanno da 'allora' a 'dietrologia'
ROMA (askanews) - «Otto parole italiane che dovremmo usare in inglese»: il sito di Babbel - dedicato all'apprendimento delle lingue straniere - elenca la scelta degli otto vocaboli della nostra lingua che più solleticano la fantasia auditiva d'Oltremanica.
Babbel seleziona otto termini italiani graditi agli inglesi
Si comincia da un pragmatico e tuttofare «allora», senza dimenticarne i nobili natali: viene indicata anche l'etimologia latina, ottima scelta per iniziare qualsiasi frase (l'ancor più poliedrico «cioè» evidentemente colpisce di meno). A seguire «rocambolesco», scelto nonostante sia di sangue impuro, per così dire, data l'evidente origine francese. Mentre il fascino dei polisillabi - a quanto pare irresistibile per una lingua come l'inglese - colpisce anche con «chiaccherone», oltretutto onomatopeico.
Vince la "dietrologia"
«Sfizio» è stato scelto invece più per il concetto che per la forma, mentre «struggimento» unisce alla lunghezza un sentimento che l'inglese non è esattamente in grado di riprodurre con una singola parola. «Dondolare» è un'altra parola descrittiva, mentre «mozzafiato» si fa raccomandare per il suono (qui l'inglese ha un equivalente semantico quasi perfetto, "breathtaking": ovvero che «porta via il fiato», mentre l'italiano è assai più netto, «mozza»). Infine, «dietrologia» selezionata perché riassume tutta la filosofia di un Paese: pizza e mandolino, ma solo perché evidentemente c'è qualcosa sotto.
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