26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Peggior risultato da giugno, da aprile -20%

Cina, la settimana nerissima della borsa

Il mercato azionario cinese archivia una settimana nera: il calo di oltre il 4% registrato venerdì porta le perdite settimanali sugli indici principali a quasi il 12% mentre crescono i dubbi sulla capacità di Pechino di prevenire un'ondata di vendite dettate dal panico

PECHINO (askanews) - Il mercato azionario cinese archivia una settimana nera: il calo di oltre il 4% registrato venerdì porta le perdite settimanali sugli indici principali a quasi il 12% mentre crescono i dubbi sulla capacità di Pechino di prevenire un'ondata di vendite dettate dal panico. Ecco le cifre: oggi l'indice CSI300 delle maggiori aziende quotate alel borse di Shangai e Shenzen è calato del 4,6% a quota 3.589,54 portanto la perdita settimanale all'11,9%, il peggior risultato dalla metà di giugno. Per l'indice composito di Shangai la perdita di venerdì è stata pari al 4,2% a quota 3.507,74 che porta il calo settimanale all'11,5%, il peggiore dalla settimana conclusasi lo scorso 3 luglio.

Da aprile -20% 
In profondo rosso è finita anche la borsa di Hong Kong, con l'indice Hang Seng che nell'ultima seduta ha lasciato sul terreno l'1,5% che porta al 6,6% il calo settimanale con un ritorno degli indici ai livelli del maggio 2014 e una perdita che solo da aprile a oggi ha superato il 20%.

Tre fattori per i ribassi
I fattori in gioco in questi ribassi sono almeno tre. Non solo le svalutazioni a sorpresa recentemente varate dalla Banca centrale cinese e i segnali d'indebolimento dell'economia (l'indice manifatturiero (Pmi) rilevato da Markit/Caixin che anticipa l'andamento del settore ad agosto è sceso a 47,1 punti, il minimo dei 77 mesi). Ma anche, più in generale, la sensazione che l'impegno delle autorità di controllo cinesi sui mercati per 'puntellare' il mercato, si sia indebolito: fa testo, al riguardo, la comunicazione della Commissione di controllo sulla borsa (CSRC) che lo scorso 14 agosto ha reso noto che lascerà più spazio alle forze di mercato, pur lasciando agli investitori di stato il ruolo di agenti di stabilità. Va sottolineato inoltre che, anche se nella sua programmata conferenza stampa di fine settimana la stessa Commissione borsistica non ha fatto alcuna menzione dei forti ribassi degli ultimi giorni, ma ha fatto sapere, attraverso i suoi social media, che sta indagando alcuni principali azionisti di grandi società per possibili vendite illegali delle loro quote azionarie. Le regole varate da Pechino dopo l'ultimo crollo di mercato di luglio proibiscono infatti a tutti gli azionisti che detengano quote superiori al 5% in società quotate di vendere per 6 mesi.