2 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Stretta sui media

Egitto, approvata legge antiterrorismo, severa anche con i giornalisti

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ratificato una legge antiterrorismo che prevede la pena di morte per quanti sono riconosciuti colpevoli di guidare gruppi terroristici o di finanziare attentati,ma anche multe salate per i giornalisti che riportano notizie false

ILCAIRO (askanews) - Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ratificato una legge antiterrorismo che prevede la pena di morte per quanti sono riconosciuti colpevoli di guidare «gruppi terroristici» o di finanziare attentati, ma anche multe esorbitanti per i giornalisti che riportano notizie «false» sugli attentati, rispetto ai comunicati ufficiali.

Dopo assassinio Barakat
Il governo ha accelerato l'approvazione delle legge dopo l'assassinio del procuratore generale Hicham Barakat, avvenuto il 29 giugno scorso, e i successivi attentati terroristici nella penisola del Sinai, la cui copertura mediatica era stata duramente criticata dall'esercito. I giornalisti avevano infatti riferito di decine di morti tra le forze armate, citando fonti della sicurezza, mentre il bilancio ufficiale era di 21 soldati uccisi. La controversa legge prevede multe da 200.000 a 500.000 sterline egiziane (tra 23.000 e 58.000 euro) per chiunque pubblichi notizie «false» su attentati o operazioni lanciate contro i miliziani. Cifre che rischiano di far chiudere le piccole testate e di scoraggiare un lavoro indipendente.

Pena detentiva per i giornalisti
Inizialmente il governo aveva previsto anche una pena detentiva per i giornalisti, poi cancellata; tuttavia al testo è stata aggiunta una clausola che consente ai giudici di «evitare che le persone condannate possano praticare la loro professione per un periodo non superiore a un anno, se il reato viola i principi deontologici».