Si dimette capo ufficio politico talebani: è faida
Il capo dell'ufficio politico dei talebani in Qatar ha rassegnato le dimissioni, ultimo segnale delle divisioni in seno al gruppo islamista portate alla luce dalla morte del mullah Omar
KABUL (askanews) - Il capo dell'ufficio politico dei talebani in Qatar ha rassegnato le dimissioni, ultimo segnale delle divisioni in seno al gruppo islamista portate alla luce dalla morte del mullah Omar. In un comunicato riportato dalla Bbc, Syed Tayyab Agha ha annunciato la decisione di dimettersi, criticando il modo in cui è stato scelto il successore, il Mullah Akhtar Mansour, nominato la settimana scorsa dopo la conferma del decesso di Omar. Alcuni esponenti di peso dei talebani hanno lamentato il fatto di non essere stati consultati sulla decisione.
Nomina di Mansour uno storico errore?
Tayyab Agha, che è stato in passato il segretario personale del mullah Omar, ha detto di aver deciso di farsi da parte per evitare «future prevedibili dispute». Ma, soprattutto, ha definito la nomina di Mansour «un enorme, storico errore», poichè frutto di una decisione «presa fuori dal Paese e da persone che risiedono fuori dal Paese»: una poco velata allusione all'influenza che avrebbero avuto circoli pachistani vicino al governo di Islamabad nel processo di successione.
Un segreto per due anni
Il dimissionario Tayyab Agha ha anche criticato il fatto che la notizia della morte dello storico leader talebano sia stata tenuta segreta per due anni. L'ufficio in Qatar dei talebani fu fondato nel 2013 per dare una dimensione politica al gruppo distinta dall'organizzazione militante, proprio nell'ottica di negoziati avviati poi di recente e ora interrotti a causa della conferma della morte di Omar. Il nuovo round di colloqui tra autorità afgane e talebani era in agenda per i giorni scorsi in Pakistan ed è saltato dopo l'annuncio della scomparsa del leader supremo. Secondo fonti non confermate, ora il nuovo appuntamento negoziale potrebbe essere spostato in Cina.
Vera e propria faida
La mossa dell'emissario in Qatar conferma comunque la faida interna al gruppo: almeno una fazione avrebbe voluto che il figlio del mullah Omar prendesse le redini dell'organizzazione dopo la morte del padre. Altre «correnti» talebane, invece, avrebbero puntato su Mansour, come dimostrerebbero alcuni video che circolano in questi giorni, in cui membri del gruppo dichiarano fedeltà al nuovo leader.
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