24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Ma dagli Usa no alla no-fly zone

Erdogan: con la zona cuscinetto in Siria, aiuteremo i profughi

Dopo la concessione di alcune basi militari agli Usa e l'intervento di Ankara contro l'Isis, Obama ha dato il via libera alla formazione della zona cuscinetto sulla riva occidentale dell'Eufrate liberata dall'Is da tempo richiesta da Erdogan

ANKARA (askanews) - L'istituzione della zona cuscinetto in Siria, liberata dalla presenza dello Stato islamico (Isis), aiuterà 1,7 milioni di profughi siriani a ritornare. L'ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una conferenza stampa all'aeroporto di Ankara. «La ripulitura di queste regioni e la creazione di un'area sicura porrà le basi per il ritorno a casa di 1,7 milioni di cittadini», ha detto il capo dello stato turco.

L'accordo Usa-Ankara
La Turchia e gli Stati uniti hanno infatti concordato la creazione di una «zona cuscinetto» lungo il confine turco-siriano, in base ai termini di un accordo che consentirà di intensificare gli attacchi contro lo Stato islamico. L'intesa prevede un piano per sgomberare dai jihadisti dello Stato islamico un'area lungo 68 chilometri sulla riva occidentale dell'Eufrate fino alle provincia di Aleppo, che finirebbe sotto il controllo dei ribelli siriani. Se realizzato, porterebbe anche gli aerei Usa in prossimità delle basi e delle difese gestite dall'esercito del presidente siriano Bashar al Assad, favorendo direttamente i ribelli che combattono il regime. Le operazioni nell'area non comporteranno la creazione di una vera «no-fly zone», come da tempo chiede Ankara, ma l'area potrebbe dare rifugio a una parte dei due milioni di siriani che sono fuggiti in Turchia dallo scoppio del conflitto.

No Usa alla no-fly zone
Dell'accordo si era avuta notizia la scorsa settimana quando Ankara aveva autorizzato l'uso della base aerea di Incirlik agli aerei usa impegnati a bombardare le postazioni dell'Isis in Siria. Ma altri dettagli, ad esempio quanti ribelli siriani verranno impiegati nella difesa della zona cuscinetto sul campo, sono ancora in fase di elaborazione, hanno spiegato le fonti al Washington post.  «Quando le aree nella Siria del nord verranno liberate dalla minaccia dell'Isis, le zone cuscinetto si formeranno naturalmente» ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. «I profughi potranno essere collocati in quelle aree sicure». Washington non contesta questa versione, ma dice che gli Usa non definiranno ufficialmente l'area un'area protetta. Secondo una fonte senior dell'amministrazione «qualunque sforzo militare congiunto» con la Turchia «non includerà l'imposizione di una no-fly zone».

Il cambio di strategia di Obama
Per molto tempo l'amministrazione Obama si era rifiutata di stabilire una zona cuscinetto nel nord della Siria, sottolineando che gli attacchi aerei della coalizione prendono di mira solo ed esclusivamente l'Isis. Il Pentagono non vuole rischiare lo scontro con le forze di Assad, che combattono contro i ribelli jihadisti in Siria occidentale. La Turchia non ha mai voluto concedere la base di Incirlik se non in cambio della creazione di una zona cuscinetto. Ma ora le cose sono cambiate: le forze di Assad hanno perso molto terreno a nord ovest della Siria lo Stato islamico, allontanato dalle forze curde dalle sue roccaforti a nord, ha cominciato spingersi verso ovest.