Ecco dove si può arrivare con gli ologrammi
Dopo essere stati i protagonisti indiscussi della manifestazione di Madrid, venerdì scorso, gli ologrammi hanno fatto il loro ingresso in società in grande stile. Ma sono destinati a cambiare radicalmente anche la nostra vita quotidiana e di loro sentiremo parlare ulteriormente: vediamo come e perché.
ROMA - Dopo essere stati i protagonisti indiscussi della manifestazione di Madrid, venerdì scorso, gli ologrammi hanno fatto il loro ingresso in società in grande stile. Ma sono destinati a cambiare radicalmente anche la nostra vita quotidiana e di loro sentiremo parlare ulteriormente: vediamo come e perché.
A Madrid la prima manifestazione con gli ologrammi
Venerdì scorso si è tenuta a Madrid la prima manifestazione mai realizzata con degli ologrammi. Ad avere un'idea così originale – tanto da aver fatto il giro del mondo – è stato il gruppo spagnolo No Somos Delito per protestare contro una nuova legge parlamentare sulla sicurezza, che è stata definita dalle opposizioni «legge bavaglio». La manifestazione ha utilizzato circa 2mila immagini, provenienti da tutto il mondo e proiettate proprio di fronte al Parlamento, che ritraevano molte persone con slogan e cartelli per la libertà di espressione. L'effetto scenografico è stato assicurato, così come la grande partecipazione internazionale ad una manifestazione nazionale. Gli ologrammi hanno apportato un contributo non solo tecnologicamente innovativo, ma anche molto efficace dal punto di vista politico. E' opportuno, perciò, interrogarsi sui molteplici utilizzi di queste immagini tridimensionali, che potrebbero cambiare ben presto anche la nostra vita quotidiana. Innanzitutto: che cos'è e come funziona un ologramma?
Cosa sono e a che servono
Si tratta di immagini stereoscopiche, che appaiono – cioè – diverse a seconda del punto di osservazione e della prospettiva da cui si guarda, e che riproducono con grande precisione quelle di un oggetto precedentemente «memorizzato». Un raggio laser viene inviato, infatti, su un qualsivoglia oggetto da riprodurre e la sua immagine viene come memorizzata su una lastra di materiale sensibile: su di essa si formano delle linee (chiamate «frange di interferenza») che sono in grado di riprodurre la tridimensionalità dell'oggetto in questione. Illuminando le frange di interferenza con un altro raggio laser, si possono decodificare le informazioni tridimensionali ivi contenute realizzando delle proiezioni estremamente verosimili. L'olografia nasce nel 1947, ma si sviluppa soprattutto a partire dagli anni Sessanta diventando una delle scoperte più importanti dei tempi moderni, tanto che Denis Gabor ricevette il premio Nobel per la Fisica nel 1971 proprio per i suoi studi sull'argomento.
Il futuro è già qui: tra dieci anni la Tv 3D, e la Microsoft oggi presenta Hololens
Da un punto di vista strettamente tecnico vale la pena spiegare alcune interessanti proprietà degli ologrammi. Innanzitutto, un ologramma può registrare una informazione tridimensionale (come abbiamo già visto), ma non solo: può registrarne diverse senza che queste informazioni interferiscano tra loro e – notizia ancor più ghiotta – ognuna di esse è presente su tutto il supporto utilizzato ed è quindi sempre accessibile da ogni sua parte. Questo, in parole povere, significa che gli ologrammi sono in grado di registrare una enorme quantità di dati, e – soprattutto – un eventuale danneggiamento di una parte del supporto non pregiudica in alcun modo nessuna delle informazioni ivi registrate. E' evidente che questa tecnologia potrà avere dei margini di applicazione potenzialmente infiniti: non solo come sostituti delle memorie di massa dei nostri computers, ma anche in campo militare e, perché no, cinematografico e artistico. Tutti ricorderanno gli ologrammi nella saga televisiva di Star Trek, e il loro impiego in moltissimi videogiochi: ma la realtà potrebbe superare la fantasia perché stanno per essere utilizzati in moltissimi campi di applicazione, non ultimo in quello militare. Alcuni sostengono che la Tv-3D sia già relativamente vicina, probabilmente tra 10-20 anni sarà nella maggior parte delle nostre case. Intanto, ci ha pensato Microsoft a mostrare al mondo le nuove applicazioni di questa tecnologia innovativa: presentando il suo Hololens, un vero e proprio computer olografico con tanto di processore grafico capace di combinare l'ambiente reale con immagini tridimensionali. Un esempio? Un uomo che cammina su Marte, sfruttando l'ologramma del pianeta rosso riprodotto nel suo ufficio. Ma questo non è che l'inizio. Come con i droni, certamente ne vedremo delle belle.
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