27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Ritorsioni dopo la liberalizzazione per gli immigrati

I repubblicani portano Obama in tribunale

Il partito di minoranza sul piede di guerra, ma corrono il rischio di alienarsi le simpatie della folta comunità latinoamericana. In gioco, gli ultimi due anni della presidenza Obama e la sfida per scegliere il suo successore. Ma Hillary Clinton sprona: «Urge riforma permanente e bipartisan»

NEW YORK - La maggior parte dei repubblicani si è espressa in modo netto contro la politica del presidente Barack Obama sull'immigrazione e il suo piano per regolarizzare fino a cinque milioni di persone senza documenti. Ci sono però alcuni leader che sono preoccupati che il loro partito, in questo modo, allontani il gruppo di elettori che più sta crescendo, quello dei latinoamericani, mettendo a rischio le elezioni del 2016 e quelle successive. A parlarne è il New York Times. Il punto di partenza è rappresentato dalle analisi ufficiali del partito repubblicano su ciò che è andato male nel 2012, quando il candidato Mitt Romney chiese ai latinoamericani senza permesso di «tornare a casa autonomamente». «Se i latinoamericani credono che non li vogliamo qui - si legge nel rapporto - non ci ascolteranno»."Sia il presidente, sia i repubblicani affrontano dei rischi» ha detto Bill McInturff, sondaggista repubblicano. Se per Obama il pericolo è quello che le sue azioni siano percepite come una forzatura dei suoi poteri, "il rischio per i repubblicani è di opporsi alla sua azione nel modo sbagliato, alienandosi le simpatie della comunità latinoamericana» ha detto McInturff.

REPUBBLICANI SUL PIEDE DI GUERRA - Il modo in cui i due partiti gestiranno i rispettivi rischi nella battaglia per attrarre il pubblico consenso definirà gli ultimi due anni della presidenza di Obama e la sfida per scegliere il suo successore. La sfida più grande sembra essere quella dei repubblicani, che dovranno contrastare Obama senza far sembrare la loro lotta una battaglia contro le minoranze, che rischiano di perdere come hanno perso il sostegno degli afroamericani nell'epoca delle lotte per i diritti civili. A gennaio, poi, nel nuovo Congresso si sederanno più esponenti su linee molto conservatrici, pronti a portare ai limiti la lotta contro ObamaUn sondaggio del Wall Street Journal e di Nbc News mostra che il 48% degli americani ha bocciato la decisione di Obama di agire unilateralmente, mentre il 38% l'ha approvata. Il 57%, però, è a favore di un percorso verso la cittadinanza per gli irregolari e il 74% è a favore di un percorso che costringerebbe gli illegali a pagare multe e tasse arretrate e di passare i controlli sul certificato penale: in pratica, come previsto dal disegno di legge passato in Senato dai democratici, e fermato poi dai repubblicani.

HILLARY CLINTON: GRAZIE OBAMA - «Grazie al presidente degli Stati Uniti per aver agito sull'immigrazione di fronte all'inazione. Ora concentriamoci per una riforma permanente e bipartisan». Così Hillary Clinton, ex first lady ed ex segretario di Stato, si è espressa su Twitter a proposito della scelta di Barack Obama di agire sull'immigrazione, sfruttando il proprio potere esecutivo per legalizzare la posizione di cinque milioni di persone che si trovano negli Stati Uniti senza permesso. In una nota poi pubblicata, la possibile candidata per le presidenziali del 2016 ha spiegato che "non dovremmo mai dimenticare che non stiamo discutendo di statistiche astratte, ma che parliamo di famiglie vere». "Stiamo parlando - ha aggiunto - di genitori insonni, durante la notte, che temono che qualcuno bussi alla porta per dividere le loro famiglie. Parliamo di persone che amano questo Paese, lavorano duramente e non vogliono altro che la possibilità di contribuire alla comunità e costruire una vita migliore per sé e per le loro famiglie». "Questo è un dibattito - ha concluso - che riguarda chi siamo come Paese e chi vogliamo essere per le future generazioni».