28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Lavoro

Turchia: si continua a morire di lavoro, protestano gli edili

Tre mesi dopo la strage di Soma, dove persero la vita 301 minatori, il crollo di un ascensore che ha ucciso dieci muratori che lavoravano nel cantiere del Torun Center di Istanbul, ha scatenato le dure rerazioni dei sindacati

ANKARA - Tre mesi dopo la strage di Soma, dove persero la vita 301 minatori, la morte di dieci muratori che lavoravano nel cantiere del Torun Center, uno dei tanti lussuosi centri residenziali in costruzione dnl cuore di Istanbul, ha scatenato le proteste dei sindacati. Per i vertici dell'azienda, la Torunlar Holding era in regola con i controlli. I dipendenti denunciano, invece, come le loro ripetute segnalazioni sui guasti siano state deliberatamente ignorate. Dietro la crescita del settore immobiliare in Turchia si nasconde una «corsa al profitto a tutti i costi», fatta di «subappalti, precariato, aumento dell'orario di lavoro e produttività e non applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro», denuncia la confederazione Disk.

10 LAVORATORI SCHIACCIATI DA ASCENSORE - L'ascensore montato sull'impalcatura del Torun Center, un lussuoso centro residenziale in costruzione nel quartiere di Sisli, è precipitato dal 32esimo piano dell'edificio e si è schiantato al suolo uccidendo sul colpo tutti i lavoratori che si trovavano all'interno poco prima del cambio turno. Questa la ricostruzione degli eventi resa pubblica oggi dalla procura di Istanbul dopo i primi accertamenti sul luogo della strage in cui hanno perso la vita 10 lavoratori. Secondo i vertici del Torunlar Gayrimenkul Yatirim Ortakligi (GYO), quello di sabato sarebbe stato un «evento settoriale» come l'ha definito nel corso di una conferenza stampa ieri il presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda Aziz Torun, compagno di scuola e amico di lunga data del presidente della Repubblica turco Recep Tayyip Erdogan. 

UNA TRAGEDIA EVITABILE - Torun ha risposto alle accuse di aver ignorato i ripetuti avvertimenti dei lavoratori sui continui guasti. «E' completamente falso perché ci sono due dipendenti della compagnia che ci ha affittato l'ascensore sul posto e intervengono appena c'è un problema». Un'ipotesi smentita però oggi, dalla stessa GEDA-MAJÖR: «Il funzionamento dell'ascensore non fa parte del contratto», recita il comunicato diffuso dall'azienda chiamata in causa da Torun e i due esperti incaricati della manutenzione sono in servizio solo durante gli orari d'ufficio, quindi non sabato sera. «L'ascensore usciva dai binari e quando accadeva spingevamo il tasto per lo stop d'emergenza e facevamo sbattere la cabina contro il muro per fermarlo», ha raccontato al quotidiano Vatan Emrah Acar, uno dei lavoratori incaricato dall'azienda di occuparsi dell'ascensore. «Se mi avessero ascoltato questo dramma non sarebbe successo», da due mesi e in diverse occasioni, infatti Acar aveva comunicato alla direzione che il montacarichi non funzionava bene. Gli ultimi controlli sul funzionamento dell'ascensore, inoltre, risalgono al 30 maggio e le nuove verifiche da realizzare, secondo quanto previsto dalla legge entro il 30 agosto, non sono mai state condotte denuncia l'Ordine degli architetti e degli ingegneri (Tmmob) di Istanbul.

GLI SCONTRI CON LA POLIZIA - Dopo le prime proteste spontanee nella notte di sabato, di alcuni lavoratori che si sono scontrati con polizia anti-sommossa che presidia il cantiere fin dalle prime ore successive alla morte dei muratori, le confederazioni Disk e Kesk, hanno organizzato ieri pomeriggio un corteo verso il Torun Center. Le forze dell'ordine, tuttavia, hanno caricato la manifestazione per impedire ai lavoratori di raggiungere il luogo della strage.

11MILA MORTI SU LAVORO NEL 2014 - Secondo le stime ufficiali 197 lavoratori del settore costruzioni sono morti nei primi otto mesi del 2014 e più di 1100 persone sono morti in incidenti sul lavoro dall'inizio dell'anno afferma il Consiglio per la salute e la sicurezza sul lavoro (Isig) di Istanbul. Dietro gli incidenti ci sarebbe la corsa sfrenata al profitto dei magnate dell'edilizia secondo le organizzazioni sindacali a scapito dell'applicazione delle norme sulla sicurezza: «Gli imprenditori edili aumentano costantemente l'orario di lavoro per consegnare gli appartamenti il prima possibile - ha dichiarato al quotidiano Zaman Vedat Ozturk presidente della confederazione Aksiyon - Anche se dovrebbero lavorare per otto ore, sono costretti a continuare per 10-12 ore».

TANTE MORTI NELL'EDILIZIA - Un settore, quello edilizio in Turchia, che cresce soprattutto risparmiando sul costo del lavoro secondo il presidente della Disk Kani Beko: «Il 10% degli incidenti e 34% delle morti sul lavoro avviene nel settore costruzioni, la febbre del profitto fa girare la testa e sono i lavoratori a pagarne il prezzo. Sono subappalti, lavoro precario, l'assenza dei sindacati, aumento dell'orario di lavoro e l'accelerazione del ritmo di produzione a garantire a permettere (agli imprenditori) di massimizzare i profitti».