12 ottobre 2025
Aggiornato 10:30
Malattie

La difficile lotta alla polio fra Afghanistan e Pakistan

Sconfiggere la terribile malattia che storpia gli arti dei bambini non è compito facile. I talebani si oppongono ma anche i profughi nel Kunar si sono convinti che le vaccinazioni fanno male e dicono a tutti di non farle

ISLAMABAD - Dopo essere finalmente eradicata dall'India, la poliomielite oggi viene combattuta soprattutto sul confine tra Afghanistan e Pakistan. Lo staff medico cerca di vaccinare tutti i bambini sotto i 5 anni: due gocce di vaccino, un marchio sul dito e l'operazione è conclusa.

«Afghanistan e Pakistan appartengono allo stesso ceppo epidemiologico, spiega Kshitij Joshi addetto stampa Unicef. Per questo è importante che i bambini su entrambi i lati del confine vengano vaccinati assicurando una protezione assoluta ai bambini dei rispettivi Paesi».

Ma sconfiggere la terribile malattia che storpia gli arti dei bambini non è compito facile. I talebani si oppongono ma anche i profughi afgani nel Kunar si sono convinti che le vaccinazioni fanno male e dicono a tutti di non farle. L'Unicef è riuscita a bloccare tra stazioni radio che facevano propaganda contro le campagna antipolio e cerca di confutare le voci che sostengono che i vaccini vengono da ceppi suini e che provocano infertilità.

Afghanistan e Pakistan sono due dei tre paesi rimasti in tutto il mondo in cui la poliomielite è ancora endemica. Ma i primi successi cominciano a vedersi. «So che cosa è la polio, dichiara questa madre afgana. So che il vaccino previene la paralisi nei bambini. Abbiamo visto i benefici che può recare grazie agli annunci in televisione».

Ma molta strada resta da compiere. All'inizio di marzo, dodici militari pachistani di scorta a una squadra medica per le vaccinazioni antipolio sono morti a seguito dell'esplosione di alcuni ordigni artigianali al passaggio del convoglio. L'attacco è avvenuto nella zona tribale del Khyber, feudo talebano che si trova nel nordovest del Paese, vicino al confine afgano.