25 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Lo scandalo Datagate

L'NSA pronta a conservare le telefonate su database esterni mentre Ron Paul fa causa a Obama

La National Security Agency prepara la contromossa dopo la decisione di Obama di riformare le agenzie di intelligence. La prossima settimana l'Nsa invierà alla Casa Bianca una proposta che prevede la possibilità di conservare i dati raccolti all'esterno dell'agenzia

NEW YORK - La National Security Agency prepara la contromossa dopo la decisione di Obama di riformare le agenzie di intelligence. La prossima settimana l'Nsa invierà alla Casa Bianca una proposta che prevede la possibilità di conservare i dati raccolti all'esterno dell'agenzia. Non è tuttavia chiaro dove l'Nsa voglia spostare i suoi database che raccolgono informazioni sulle telefonate e sulle altre comunicazioni.

La notizia è stata comunicata direttamente dal direttore dell'agenzia, il generale Keith Alexander, e segue quanto chiesto dallo stesso presidente circa un mese fa parlando alla nazione della riforma delle pratiche di spionaggio, arrivata sei mesi dopo lo scandalo Datagate. Lo scorso giugno infatti la talpa Edward Snowden aveva rivelato il programma di spionaggio internazionale messo in atto dall'Nsa. In quell'occasione Obama aveva proposto di limitare alcuni poteri dell'Nsa e nuove leggi più rigorose per ottenere l'autorizzazione dai giudici per procedere con il controllo delle comunicazioni

MOLTE DOMANDE APERTE - «Abbiamo alcune idee [sui database] che porteremo sul tavolo del presidente la prossima settimana», ha detto Alexander, aggiungendo: «Ci sono un paio di buone cose che possiamo fare». Come il presidente, anche il numero uno della agenzia, ha lasciato molte domande aperte che si spera possano essere chiarite quando la proposta arriverà a Washington.

In tanti si chiedono (e si sono chiesti) dove saranno spostati i database. Una domanda che per ora non ha avuto risposte. Oltre a questo Washington e l'Nsa si devono scontrare con le crescenti preoccupazioni dei colossi Internet, che temono di perdere buona parete dei loro contratti nel mondo a causa dello scandalo.
Microsoft, Apple, Google - e molti altri gruppi - chiedono maggiore trasparenza e da tempo fanno pressioni sul presidente per risolvere la questione e permettere di rendere pubbliche le richieste.

La scorsa settimana il Wall Street Journal aveva rivelato che l'Nsa raccoglie solo il 20% (o meno) di tutte le chiamate effettuate all'interno degli Stati Uniti. «Non posso dire se il numero è vero - ha detto Alexander - ma posso dirvi che abbiamo raccolto dati a sufficienza». Questo potrebbe essere uno degli ultimi sforzi di Alexander visto che il prossimo 14 marzo lascerà il comando dell'Nsa che guidava dal 2005.

RON PAUL: GRAZIARE SNOWDEN - E' stata lanciata una petizione per chiedere la grazia in favore di Edward Snowden, l'ex informatico della National Security Agency che con le sue rivelazioni ha portato alla luce i programmi di spionaggio dell'agenzia d'intelligence americana dando il via al cosiddetto Datagate.
L'iniziativa è di Ron Paul, il repubblicano del Texas che ha lavorato al Congresso americano dal 1997 al 2013 e che ha corso alle ultime due elezioni presidenziali.

«Edward Snowden ha sacrificato la sua vita, la sua cittadinanza e la sua libertà rivelando l'inquietante portata del programma di spionaggio mondiale portato avanti dalla Nsa», dice Paul in un video pubblicato sul suo sito Internet personale. «Grazie ad azioni coraggiose di un solo uomo - conclude - gli americani conoscono i modi davvero vergognosi con cui il loro governo li sta spiando». La petizione chiede che sia reso possibile il ritorno di Snowden negli Stati Uniti prima che l'asilo temporaneo concesso dalla Russia scada alla fine del prossimo luglio.

L'altro ieri il figlio Rand Paul, senatore repubblicano del Kentuky, ha presentato una class action contro il presidente statunitense Barack Obama, la Nsa e altri soggetti. Il giovane Paul non la pensa però come il padre in merito alla concessione della grazia a Snowden ma è favorevole a una condanna leggera per la 'talpa'.