Putin, neanche il divorzio lo scalfisce
Il presidente russo Vladimir Putin è stato promosso dal 55% dei russi, per il 61% il capo di stato ha «una buona visione strategica dei problemi», per il 45% è «attento alle esigenze dei cittadini» e per il 41% è addirittura il leader «ideale». Questo secondo un sondaggio del Centro demoscopico Levada
MOSCA - Il presidente russo Vladimir Putin è stato promosso dal 55% dei russi, per il 61% il capo di stato ha «una buona visione strategica dei problemi», per il 45% è «attento alle esigenze dei cittadini» e per il 41% è addirittura il leader «ideale». Questo secondo un sondaggio del Centro demoscopico Levada, un'istituto indipendente, che ha condotto l'indagine in 130 località di 45 regioni russe a fine maggio. In sostanza il 55% dei 1.600 intervistati dichiarano di avere un'opinione positiva di Putin. Tuttavia un altro 32% lo ritiene «tutt'altro» che ideale. Percentuali che dimostrano il consenso nonostante l'annuncio del divorzio e le critiche mosse al presidente russo.
Va notato, però, che l'indagine è stata condotta prima dell'annuncio pubblico del suo divorzio, reso noto venerdì scorso. Ma anche alla vigilia di una nuova campagna politica, quella che vedrà a metà settimana l'ufficializzazione del nuova partito di Putin, il Fronte popolare. Putin, 60 anni è al suo terzo mandato presidenziale, con scadenza nel 2018 e possibilità di ricandidarsi per altri 6 anni. Una possibilità che il leader non ha escluso nei mesi scorsi. Non a caso lo stesso Putin ha preso ad esempio lo scorso 25 aprile la rielezione del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano sottolineando: «La vecchia guardia serve. L'Italia ha scelto Napolitano: ha 87 anni». Putin il prossimo 7 ottobre ne fa 61.
Domani e dopodomani, intanto, nella capitale russa si terrà il congresso di fondazione del Fronte Popolare, rimasto per due anni, un'organizzazione informale di sostenitori di Putin. Al Maneggio degli zar di Mosca si riuniranno circa 1.500 persone. I cosiddetti opinion leaders: operai, medici, insegnanti, volontari, artisti famosi. E ci sarà anche il fondatore: Putin, uscito praticamente indenne dalla pioggia di critiche e proteste subite durante la passata campagna elettorale per le presidenziali, nonchè dall'annuncio del divorzio dalla moglie Lyudmila.
La data scelta non è casuale. Mercoledì è infatti il 12 giugno, la Giornata della Russia, l'organizzazione prevede di acquisire lo status giuridico di movimento sociale. E il suo nome per intero sarà «Fronte popolare per la Russia». Ma intanto la stampa russa già inizia a chiedersi che fine farà Russia Unita, ormai bersaglio di critiche da parte dell'opposizione e etichettato come il «partito di truffatori e ladri». Anche se resta comunque il partito di maggioranza parlamentare, e quindi non si può semplicemente uccidere o eliminare costruendone al suo posto uno nuovo. Quindi per qualcuno il Fronte sarà trapiantato senza problemi, lentamente sullo scheletro di quanto già esistente.
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