11 ottobre 2024
Aggiornato 15:30
Feste e debiti

Jill Kelley, la donna dello scandalo Petraeus

La donna che ha scatenato negli Stati Uniti lo scandalo che ha travolto i generali David Petraeus e John Allen, avrebbe contratto debiti per milioni di dollari. Obama: Non ci sono prove di diffusione di dati riservati. Attacco di Bengasi, Petraeus testimonierà al Congresso

NEW YORK - Jill Kelley, la donna che ha scatenato negli Stati Uniti lo scandalo che ha travolto i generali David Petraeus e John Allen, avrebbe contratto debiti per milioni di dollari. Secondo i documenti ottenuti in Florida, dove Kelley vive, dal Daily Telegraph, diverse banche avrebbero portato la donna in tribunale per un passivo che supera i 4 milioni di dollari.

Problemi economici anche per la sorella gemella, Natalie Khawam, che ha dichiarato la bancarotta all'inizio dell'anno per debiti pari a 3,6 milioni di dollari. Ieri, il New York Post aveva riportato in esclusiva che a settembre, a due soli giorni di distanza, Petraeus e Allen avevano testimoniato in suo favore per ribaltare una sentenza che le aveva negato, nella causa di separazione, la custodia del figlio di 4 anni.
Le sorelle, 37 anni, hanno assunto un ruolo centrale nell'affaire Petraeus, dopo che Jill è emersa come la «seconda donna» minacciata da Paula Broadwell, la biografa e amante gelosa dell'ormai ex direttore della Cia, le cui dimissioni sono state accettate venerdì dal presidente Barack Obama. Le gemelle da sempre frequentano politici repubblicani e uomini d'affari della Florida, tra cui l'ex governatore dello Stato, Charlie Crist, e di Washington, visto che lo scorso anno avrebbero partecipato, per esempio, alla festa in onore di Nigel Sheinwald, l'ex ambasciatore britannico negli Stati Uniti. E per organizzare feste e condurre un'intensa vita sociale, Jill Kelley e il marito Scott, un chirurgo, si sarebbero ridotti sul lastrico.

Obama: Non ci sono prove di diffusione di dati riservati - «Non ci sono elementi che informazioni riservate siano state diffuse» impropriamente o «abbiano avuto un impatto sulla nostra sicurezza nazionale». Così il presidente Barack Obama ha risposto a chi, durante la sua prima conferenza stampa dalla rielezione, ha chiesto un commento sullo scandalo che vede protagonista il generale David Petraeus, dimessosi venerdì scorso dalla guida della Cia dopo aver ammesso una relazione extraconiugale. «L'Fbi ha il suo protocollo su come operare», ha detto Obama riferendosi alle indagini in corso. Obama ha aggiunto che Petraeus può vantare una «carriera (professionale) straordinaria» e che, grazie al suo operato «siamo più sicuri», riferendosi in questo caso alla sicurezza nazionale.

Attacco di Bengasi, Petraeus testimonierà al Congresso - Il generale David Petraeus testimonierà davanti alle commissioni d'intelligence di Camera e Senato sull'attacco al consolato di Bengasi, in Libia. Lo ha reso noto Fox News.
Prima dello scoppio dello scandalo sessuale che lo riguarda e delle dimissioni da direttore della Cia, accettate venerdì scorso dal presidente Barack Obama, era stata programmata per domani la sua testimonianza in Senato sull'attentato, in cui lo scorso 11 settembre sono morti quattro americani, tra cui l'ambasciatore Christopher Stevens.
Petraeus, non più obbligato a testimoniare dopo aver lasciato la guida della Cia, ha comunque deciso di presentarsi al Congresso. La sua testimonianza è prevista venerdì.