20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Gran Bretagna | Bioetica

Eutanasia, un Tribunale britannico esaminerà la richiesta di uomo paralizzato

Riempie le pagine dei siti inglesi la storia di Tony Nicklinson, 57 anni, paralizzato dopo unictus subito a Atene nel 2005. Vuole che il medico che lo aiuterà a morire non sia perseguito

LONDRA - Riempie le pagine dei siti inglesi la storia di Tony Nicklinson, 57 anni, paralizzato dopo unictus subito a Atene nel 2005: dopo anni di lotte ha ottenuto dall'Alta Corte di Londra che il suo caso sia esaminato in tribunale. Chiede di avere il diritto di morire, e cioè che un medico che lo aiutasse non sia perseguito penalmente. Il giudice Charles gli ha dato ragione: il suo caso, ha detto, evoca «profonda empatia». Il ministero della Giustizia aveva chiesto all'Alta Corte di bocciare la richiesta perchè spetta al Parlamento legiferare. Il giudice ha deciso invece che in alcuni casi un tribunale potrebbe modificare la normativa vigente, e che Nicklinson ha «buoni argomenti».

Il caso dunque andrà in tribunale; è prevista un'udienza di cinque giorni nel corso di quest'anno, certamente con testimonianza che vengono dall'Olanda, paese dove l'eutanasia è stata legalizzata (come anche in Belgio) sotto controllo medico. Il caso di Nicklinson ricorda quelli di Debbie Purdy e Diane Pretty, donne inglesi che cercarono senza successo di ottenere un simile verdetto in passato.
La decisione dell'Alta Corte dunque è storica perchè nel sistema inglese potrebbe fare giurisprudenza. Nicklinson, sposato a una infermiera, è completamente paralizzato e comunica sbattendo le palpebre. Ha una moglie, infermiera, e due figlie ventenni. Nella dichiarazione letta alla corte, Nicklinson ha detto fra l'altro che si riterrebbe fortunato se si ammalasse di un cancro che lo aiutasse a morire. «Sono stufo della mia vita e non voglio passare altri vent'anni così». Ha ribadito di non essere grato ai medici greci che gli salvarono la vita. Grande soddisfazione per la sentenza è stata espressa da Nicklinson, da sua moglie - secondo cui la vita del marito è «intollerabile» - e dall'avvocato che li assiste.