29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Le elezioni politiche in Russia

Il crollo del partito di Putin «rallegra» comunisti e blogger

I risultati parziali delle Legislative russe a tre ore dalla chiusura degli ultimi seggi parlano di uno scivolone del partito di Vladimir Putin: ha preso il 50,5% dei voti in base ai dati parziali appena annunciati. Zyuganov denuncia brogli. Fermati dalla polizia 170 manifestanti

MOSCA - Leggermente meglio rispetto ai primi exit poll, benchè in calo. I risultati parziali delle Legislative russe a tre ore dalla chiusura degli ultimi seggi parlano di uno scivolone del partito di Vladimir Putin: ha preso il 50,5% dei voti in base ai dati parziali appena annunciati.
E' stato verificato oltre il 61% delle schede. I comunisti del Kprf prendono il 19,49%, il Partito liberale democratico di Vladimir Zhirinovskij il 11,95% e Russia Giusta il 12,84%.
Moltissime le denunce dei brogli alle Legislative 2011 in Russia, ma per la commissione elettorale e il suo presidente Churov il voto «è valido». L'affluenza è stata superiore al 2007 e si è attestata al 60,1%.

Russia Unita in calo per la crisi economica - Il risultato di «Russia Unita» - in calo alle odierne elezioni legislative - è dovuto alla crisi economica. Secodno Dmitry Peskov, il portavoce del Primo Ministro russo Vladimir Putin, il partito di governo ha comunque dimostrato di essere la principale forza politica nel paese, anche se ha perso una certa percentuale dei voti. Peskov ha inoltre sottolineato che il partito al governo vive un «molto complesso, difficile periodo della vita» nel Paese. «Negli ultimi quattro anni, ha subito una tremenda crisi economica, e il partito in collaborazione con il governo è riuscito a minimizzare gli effetti di questa crisi: in particolare le conseguenze per la popolazione. Naturalmente, il partito non può soddisfare assolutamente tutti nel paese, e quindi, ovviamente, ha perso una certa percentuale dei voti» ha aggiunto.

Il crollo del partito di Putin «rallegra» comunisti e blogger - «E' molto importante star svegli fino alla mattina e preservare quello che abbiamo ottenuto». Va in diretta sul principale canale statale Rossia il commento del leader del partito comunista russo Gennady Ziuganov, che non si fida e ha già denunciato brogli. Ma fatica a nascondere l'entusiasmo davanti ai risultati parziali delle elezioni legislative che prospettano un sonoro scivolone per Russia Unita, il partito del tandem Putin-Medvedev abituato a vittorie con percentuali bulgare dal 2003. Gli exit poll e lo spoglio del primo quarto delle schede danno la fazione di governo tra il 45 e il 48%, a rischio - se tali risultati verranno confermati - di entrare in una coalizione con altri movimenti in Parlamento. «Il partito rappresenta il 50% della popolazione: è un risultato di democrazia reale», replica il presidente russo Dmitri Medvedev che guidava le liste di Russia Unita nel voto odierno. Mentre per Putin «Russia Unita» è comunque la forza politica principale, ed è responsabile per i fallimenti e i successi del potere.
Mentre la «solita» piazza oggi ha riservato 170 fermi e disordini con il «solito» intervento pesante della polizia per manifestazioni senza permesso, è certo la prima volta da anni che Ziuganov ha tanto spazio in Tv e una faccia soddisfatta. Tanto quanto quella del blogger anti-tandem Aleksey Navalny che su Twitter non si perde un attimo, dispensando commenti al veleno anche quando Putin e Medvedev appaiono insieme sullo schermo: «sembra proprio che Putin gli voglia dare un calcio negli stinchi». E poco prima quando stanno per apparire i primi exit poll, 'ritwitta' un tweet di Medvedev risalente al 14 maggio che nulla aveva a che fare con le elezioni: «Vergognoso che abbiamo perso, ma significa che la vittoria è davanti a noi». Poi quando i primi risultati arrivano, sorride alla sconfitta del movimento: «L'urna degli zoombie mostra il Partito dei corrotti e dei ladri al 46% :)» scrive il blogger.