In Spagna Rajoy favorito all'ombra della crisi
Si chiude l'era Zapatero. Al voto in 36 milioni fino alle 20
MADRID - Spagna alle urne oggi, per un voto che sancirà il ritorno della destra al potere dopo otto anni: l'unico dubbio che - stando ai sondaggi - è ancora lecito nutrire è se Mariano Rajoy, candidato premier per la terza volta, potrà governare con una maggioranza assoluta o sarà viceversa costretto a una coalizione.
Gli aventi diritto al voto sono 36 milioni: in lizza 350 deputati e 208 senatori. Le urne sono aperte dalle 9 per chiudersi alle 20.
Nessuna speranza dunque di un terzo mandato socialista, con il governo - e di riflesso il partito - affossato da un quadriennio di crisi economica e i cui effetti peggiori si sono avuti proprio nell'ultimo anno di José Luis Rodriguez Zapatero; neanche la virtuale sconfitta del terrorismo basco dell'Eta è valsa a riequilibrare la bilancia a favore di Alfredo Perez Rubalcaba.
La vittoria di Rajoy tuttavia rischia di rivelarsi un calice avvelenato, quanto meno in materia economica: è probabile che la pressione dei mercati non si attenui con il cambio della guardia e che le politiche di Madrid finiscano - come hanno sottolineato diversi giornali spagnoli nei giorni scorsi - per essere dettate da Berlino.
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