Rajoy: «Pronto a essere il Premier di tutti gli spagnoli»
Ma il leader del PP avverte: «Le cose non cambieranno in un giorno. Il voto di domani dovrà segnare la fine di un governo (quello socialista, ndr) che non ha saputo rispondere ai bisogni della nazione»
MADRID - Nell'ultima manifestazione pre-elettorale, il candidato del Pp alla presidenza del governo spagnolo Mariano Rajoy non ha lasciato margine a dubbi: «Sono pronto a essere il primo ministro di tutti gli spagnoli» ha dichiarato, aggiungendo che la sua «illusione» è riuscire a dare tutto il meglio di sé per il paese. E in effetti, nel voto di domani che chiuderà l'era Zapatero - alla guida del governo con il suo Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) dal 2004 - l'unico interrogativo che resta è se Rajoy, candidato premier per la terza volta, potrà governare con una maggioranza assoluta o sarà viceversa costretto a una coalizione.
Rajoy: servirà da parte di tutti un grosso sforzo - «Non dobbiamo ingannarci - ha avvertito il leader conservatore - le cose non si aggiusteranno da un giorno all'altro» né la Spagna potrà svegliarsi all'indomani del voto con «tutto in ordine grazie all'arte della magia». Servirà, da parte di tutti, un «grosso sforzo» - è stato l'appello di Rajoy -, determinato a «fare avanzare» il suo paese quanto consapevole che «nulla è gratis» e «nessuno regala niente». Quello di domani, ha detto ancora il leader dei popolari spagnoli (citato da tutti i media nazionali) non dev'essere comunque il «voto della paura» bensì il «voto della speranza» e dovrà segnare la fine di un governo (quello socialista, ndr) che «non ha saputo rispondere ai bisogni della nazione».
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