29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
La guerra di Tripoli

Il CNT libico conferma gli accordi con l'Italia sugli immigrati

Sarà compito del nuovo governo tenere fede agli impegni presi «non da Muammar Gheddafi ma dalla Libia tutta». La Russa a Tripoli. Dhagely: «La guerra finisce con la cattura di Gheddafi»

TRIPOLI - A poche ore dal vertice dei ministri della Difesa della Nato, Ignazio La Russa vola a Tripoli per una visita alle nuove autorità locali. Assieme al collega britannico Liam Fox, con cui ha avuto una riunione bilaterale a Bruxelles, il ministro italiano incontra l'omologo del Consiglio nazionale di transizione libico e ottiene rassicurazioni sul Trattato di amicizia siglato con la Libia: «sarà rispettato perché considerato assolutamente valido dal Cnt e vantaggioso per entrambi i paesi», conferma La Russa durante la conferenza stampa congiunta con Jalal Dhagely, sottolineando che «l'accordo è assolutamente in linea con il diritto internazionale». «Tali accordi, al momento sono sospesi», commenta La Russa. «Ma potranno espandersi in futuro, con la nuova autorità libica, nel pieno rispetto dei diritti umani, come d'altra parte ha sempre fatto l'Italia», ha insistito.

Sarà compito del nuovo governo tenere fede agli impegni presi «non da Muammar Gheddafi ma dalla Libia tutta», e proprio per questo bisognerà attendere ancora. La formazione del nuovo esecutivo di transizione è stata più volte rinviata, bloccata da diversi contrasti sull'attribuzione di alcuni incarichi, in particolar modo per esponenti più radicali dei ribelli. «Ma la Libia è un paese islamico, i libici sono un popolo islamico e i ministri dovranno essere islamici», ha detto Dhagely, sostenendo di fatto una causa che lo riguarda molto da vicino, visto che si tratta di uno dei candidati ad abbandonare la poltrona ministeriale per volontà degli esponenti più moderati. Dhagely, in ogni caso, ha spiegato che il Cnt è impegnato in assidui negoziati per risolvere la questione nel più breve tempo possibile. Che tradotto in altri termini, significa che la Libia non avrà un nuovo governo prima dei prossimi 30 o 40 giorni. «A breve scatterà il mese entro cui il governo provvisorio verrà delineato», ha spiegato La Russa.

D'altra parte, anche la situazione sul terreno sembra essersi impantanata. «Abbiamo ottenuto molte vittorie a sud, est ed ovest. Ci sono ancora focolai di resistenza, ma non resisteranno a lungo. La pace tornerà presto sul territorio libico», ha precisato fiducioso il ministro del Cnt. Si combatte soprattutto a Sirte, una delle ultime roccaforti di Muammar Gheddafi. E proprio il rais è stato un altro degli argomenti in discussione. «Il popolo libico ha avuto ed ha un solo nemico, Gheddafi», ha detto Dhagely. «Pensiamo che la cattura del colonnello e dei suoi figli sarà la fine della guerra», ha insistito. Un passaggio chiave, che per La Russa non coincide esattamente con la data di formazione del nuovo esecutivo. «Ma è chiaro», ha concluso il ministro italiano, «che loro non intendono deporre le armi fino alla cattura di Gheddafi».