20 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Caso Bettencourt

Sarkozy e la tangente, un giudice donna imbarazza l'Eliseo

La Magistrata del caso Bettencourt cita in un libro un testimone che vide il passaggio di denaro

PARIGI - Il giudice istruttore Isabelle Prévost-Desprez, in passato titolare di uno dei dossier dell'affaire Bettencourt, ha messo nero su bianco le dichiarazioni di un testimone che avrebbe visto consegnare nelle mani di Nicolas Sarkozy una 'bustarella' da parte della miliardaria francese poco prima delle elezioni presidenziali del 2007. Le affermazioni sono contenute in un libro di cui oggi vengono pubblicati anticipatamente alcuni estratti dal quotidiano Liberation e dal settimanale Express. «Una tempesta politica senza precedenti nella storia della Repubblica», secondo l'editoriale del quotidiano, «che vede per la prima volta un giudice chiamare in causa direttamente un presidente in carica».
L'Eliseo, interrogato su queste accuse, le ha categoricamente smentite, definendole «infondate, menzognere e scandalose».

Nel libro Sarko m'a tuer (edizioni Stock) - frutto del lavoro di due giornalisti di Le Monde, Gerard Davet e Fabrice Lhomme, che sarà in libreria da domani - il magistrato di Nanterre, racconta di essere rimasta «colpita» dalla «paura (dei testimoni) nel parlare durante il Pv (il processo verbale) a proposito di Nicolas Sarkozy». «Uno di loro ha detto di aver visto la consegna di denaro in contanti a Sarkozy», prosegue il magistrato, che precisa: «L'infermiera di Liliane Bettencourt, ha confidato alla mia cancelliera, dopo l'audizione con me: 'ho visto consegnare il denaro in contanti a Sarkozy, ma non potevo dirlo al processo verbale».

L'istruttoria del caso Bettencourt è stata tolta nell'autunno 2010 alla procura di Nanterre e affidata a quella di Bordeaux.
Secondo il magistrato «questo processo rappresentava un rischio enorme per l'Eliseo, vi era il 90% delle possibilità che diventasse esplosivo. Bisognava esautorarmi, in qualsiasi modo. Era imperativo togliermi di mezzo».

L'affaire Bettencourt «scoppia» nel giugno 2010, quando il quotidiano online Mediapart decide di pubblicare le registrazioni clandestine effettuate tra il 2009 e il 2010 da Pascal Bonnefoy, maggiordomo di Liliane Bettencourt, prima azionista del gruppo L'Oréal. La miliardaria francese è sospettata di frode fiscale e di essere in possesso di conti bancari all'estero, oltre che di finanziamento illecito alla campagna elettorale di Nicolas Sarkozy.