1 settembre 2025
Aggiornato 03:30
Continuano gli attentati suicida in Afghanistan

Kabul, tre morti in un attacco contro un istituto britannico

Colpita la sede del British Council, i Talebani rivendicano l'attentato. Ieri il «Fuoco amico» tra polizia e esercito afgano ha causato 3 morti e 14 feriti

KABUL - Almeno tre persone sono morte in un attentato suicida contro l'Istituto culturale britannico di Kabul: lo ha reso noto la polizia afgana, senza precisare la nazionalità delle vittime.
L'attacco è stato rivendicato dalle milizie talebane: dopo due esplosioni - attribuite a degli attentatori suicidi - all'interno dell'edificio che ospita il British Counncil è scoppiata una intensa sparatoria seguita da un terzo scoppio e infine una quarta esplosione, più debole.
L'ambasciata britannica non ha rilasciato dichiarazioni sull'attentato; la giornata di oggi segna il 92esimo anniversario dell'indipendenza afgana dalla Gran Bretagna. I talebani hanno reso noto di aver colpito anche un edificio dell'Onu, circostanza smentita dalle Nazioni Unite.

«Fuoco amico» tra polizia e esercito afgano, 3 morti e 14 feriti - Altre vittime civili ieri in Afghanistan, questa volta vicino a Kandahar dove nove civili sono stati feriti e tre agenti sono morti sotto il fuoco amico di polizia e esercito afgano. È accaduto nel distretto di Zhari nella provincia meridionale di Kandahar, tra le zone più violente dell'Afghanistan dove, ieri sera, un gruppo di agenti della polizia afgana avrebbe aperto il fuoco su alcuni militari scambiandoli per talebani.
«Tre agenti sono stati uccisi nello scontro», ha fatto sapere il governatore del distretto Niaz Mohammad Sarhadi, che non ha alcun dubbio sulla totale estraneità dei talebani nella sparatoria.
L'errore della polizia, che avrebbe scatenato la guerriglia durata 20 minuti alla fine della quale a terra sono rimasti ben 14 feriti di cui 9 civili, non fa che sollevare ulteriori dubbi sull'effettiva capacità delle forze afgane di controllare il territorio.
Una questione fondamentale in vista del progressivo ritiro della truppe Nato iniziato il mese scorso e che, secondo previsioni considerate da molti analisti poco realistiche, dovrebbero concludersi nel 2014. Non solo a Kandahar, roccaforte dei talebani e fra le zone dove i bombardamenti Nato negli anni hanno fatto più vittime civili. Ma in diverse parti del Paese, dove si registrano attentati che vedono insorti camuffati da soldati, episodi di corruzione della polizia locale ma anche molte rappresaglie in cui gli stessi agenti sono presi di mira dai talebani perchè considerati traditori.

Mina a Herat contro un minibus, 22 i morti - E' salito a 22 il numero dei civili uccisi nell'esplosione di una mina che ha investito il minibus su cui stavano viaggiando nella provincia afgana occidentale di Herat: lo hanno reso noto le autorità locali, secondo le quali tra le vittime vi sono numerose donne e bambini.
Un secondo ordigno esploso nella stessa zona ha inoltre ucciso il conducente di un camion ferendo altre sette persone.

Attacco ad una base sotto comando USA: feriti tre afgani - Tre afgani sono rimasti feriti ieri nell'attentato suicida messo a segno contro una base militare e civile sotto comando Usa a Gardez, nella provincia orientale di Paktia.
«Un kamikaze ha cercato di attaccare la base con un'autobomba, ma è stato fermato al primo ingresso gestito da guardie afgane.
Allora si è fatto esplodere», ha detto alla France presse il capo della polizia provinciale, Abdul Ghafar Sapai. Nell'esplosione sono rimaste ferite due guardie e un poliziotto.
L'attacco è stato rivendicato dai talebani attraverso una telefonata del portavoce, Zabihullah Mujahed, alla France presse.
La base ospita i gruppi provinciali di ricostruzione, formati da civili e da soldati della Nato, che portano avanti progetti di sviluppo per il Paese.