Prima vendetta talebana per la morte di Bin Laden
Almeno 80 morti in attentato contro caserma a Charsadda
ISLAMABAD - Almeno 80 persone sono morte nell'esplosione di due bombe avvenuta nei pressi di un centro di addestramento della polizia nella località pachistana di Charsadda: le vittime sarebbero per la maggior parte dei cadetti delle Guardie di Frontiera che si apprestavano a prendere un pullman per andare in licenza.
L'attentato è stato rivendicato dai talebani pachistani: «Si tratta del primo atto di vendetta per il martirio di Osama» bin Laden, ha dichiarato un sedicente portavoce talebano, Ehsanullah Ehasn, minacciando «attentati più gravi in Pakistan e in Afghanistan». L'attentato avviene infatti undici giorni dopo l'uccisione di Osama bin Laden in un'operazione delle forze speciali statunitensi, che Al Qaida e i talebani hanno minacciato di vendicare colpendo gli interessi americani e il governo di Islamabad.
A tale proposito il premier pachistano, Yusuf Reza Gilani, intervistato dal settimanale «Time», ha proposto che gli attacchi degli aerei teleguidati («droni«) statunitensi in territorio pachistano vengano posti sotto la supervisione di Islamabad per essere maggiormente efficaci: «Nessuno può vincere una guerra senza il sostegno dell'opinione pubblica: io dico alla mia gente che si tratta della mia guerra, ma ogni volta che accade un attacco dei droni americani mi chiedono: allora, di chi è questa guerra?», ha spiegato Gilani, secondo il quale occorre «elaborare una strategia comune per convincere l'opinione pubblica»: «La nostra posizione è che questa tecnologia dovrebbe essere posta sotto il nostro controllo».
Nel frattempo il generale Khalid Shameem Wynne, numero due dell'esercito pachistano, ha annullato una visita negli Stati Uniti a causa del «contesto attuale» delle relazioni fra i due Paesi. Islamabad è irritata perché sarebbe stata informata dell'operazione - condotta in territorio pachistano - solo dopo il suo inizio; da parte di Washington crescono i dubbi sulle collusioni fra i servizi segreti pachistani e Bin Laden, che risiedeva in Pakistan da otto anni, sei dei quali trascorsi nella città militare di Abbottabad dove è stato ucciso.