Robot sottomarini cercano corpi nella baia dello tsunami
Persone scomparse l'11 marzo dopo il terremoto. I piccoli robot, 40 centimetri di altezza, e 66 di larghezza e lunghezza, sono controllati a distanza
TOKYO - Due robot sottomarini hanno iniziato a scandagliare la baia nel nord est del Giappone, per cercare i corpi delle vittime scomparse l'11 marzo scorso in seguito allo tsunami. L'acqua nel porto è ancora molto torbida rendendo difficile l'ispezione visuale, hanno spiegato gli esperti nippo-americani.
I due robot, malgrado non abbiano ancora trovato cadaveri, grazie a sonar e telecamere hanno permesso di confermare che «i pescherecci possono navigare nel porto senza ostacoli», ha spiegato un responsabile di un'associazione locale di pesca.
Le ricerche sono coordinate da un'organizzazione giapponese senza scopo di lucro diretta da Satoshi Tadokoro, professore dell'Università di Tohoku e inventore dei robot di salvataggio in caso di catastrofe. Alla missione partecipa anche il Centro americano per la ricerca e il soccorso dei robot, sotto la guida di Robin Murphy di una università del Texas.
I piccoli robot, 40 centimetri di altezza, e 66 di larghezza e lunghezza, sono controllati a distanza.
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