19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Tunisia

Giallo su morte Ben Ali. Nessuna conferma ufficiale

Sito israeliano cita «fonti certe»: l'ex rais tunisino sarebbe morto solo. Non un solo membro della sua famiglia si sarebbe degnato di venirlo a visitare

TUNISI - E' giallo sulla morte dell'ex presidente tunisino Zine el-Abidine Ben Ali, costretto alla fuga lo scorso 14 gennaio da una rivolta popolare: il sito di informazione israeliano in lingua francese JSSNews, che sostiene di aver dato per primo anche la notizia del coma, cita diplomatici tunisini in Europa occidentale, che assicurano da «fonti certe» che l'ex rais tunisino sarebbe morto.

Ben Ali sarebbe deceduto nella nella notte fra ieri e oggi in un ospedale di Gedda, in Arabia Saudita, dove era fuggito. Secondo le fonti, la morte non può essere confermata perché i familiari vorrebbero rispettare la tradizione islamica che vorrebbe che le esequie si svolgano lo stesso giorno del decesso, e starebbero cercando di negoziare una sepoltura in Tunisia. L'annuncio ufficiale della morte potrebbe essere quindi ritardato anche di tre o quattro giorni.

Sarebbe stata la moglie di Ben Ali, Leila Trabelsi, che secondo JSSNews sarebbe riparata a Tripoli - altre fonti la danno a Dubai, ma in ogni caso non a fianco del marito a Gedda - a dare l'autorizzazione a staccare la spina. Il sito conclude sottolineando che Ben Ali sarebbe morto solo: «Non un solo membro della sua famiglia si sarebbe degnato di venirlo a visitare, pur sapendo che viveva le sue ultime ore», hanno indicato le fonti del sito israeliano.
Un particolare, quest'ultimo, che sembra coincidere con le ricostruzioni sulla fuga di Ben Ali: secondo Le Nouvel Observateur l'ex rais sarebbe stato costretto dai membri della sua guardia presidenziale a salire sull'aereo che lo ha portato fuori dal Paese. La moglie - descritta da molti come la vera 'dittatrice' che ormai governava il marito come un burattino - lo avrebbe insultato davanti a tutti: «Sali, imbecille!», avrebbe detto, «ho dovuto sopportare le tue idiozie tutta la mia vita».