Due registi iraniani chiedono la revisione della condanna di Panahi
Cineasta condannato a sei anni di reclusione
TEHERAN - Due registi iraniani hanno chiesto la «revisione» della sentenza di condanna del regista Jafar Panahi a sei anni di reclusione e divieto per 20 anni di dirigere film per «propaganda contro il regime». Lo hanno riferito diversi media.
Ieri, Masoud Kimiai e Pouran Derakhshandeh hanno chiesto la revisione della sentenza nel corso della cerimonia del festival del cinemao di Fajr, organizzato ogni anno nel mese di febbraio a Teheran durant le celebrazionni dell'anniversario della rivoluzione islamica. «Ho 70 anni, di cui 52 passati nel cinema iraniano», ha dichiarato Kimiai citato dall'agenzia stampa Ilna. «Chiedo umilmente alla giustizia di rivedere la sentenza contro Jafar Panahi, che è mio amico», ha aggiunto. Jafar Panahi, uno dei cineasti della «nouvelle vague» iraniana più conosciuti all'estero, Leone d'oro a Venezia, è stato condannato, nel dicembre scorso, a sei anni di reclusione, 20 anni di interdizione dalla regia e divieto per 20 anni di lasciare il paese per aver «partecipato a manifestazioni» anti-gouvernative e «propaganda contro il regime». Panahi, 50 anni, arrestato nel marzo del 2010, dopo tre mesi di carcere è stato liberato dietro cauzione, in attesa del giudizio di appello.
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